28 ott 2016

Montagne, segni zodiacali e colori ...

Gli oronimi (i nomi di luogo legati alle montagne) si possono classificare coi criteri più diversi: provare a farlo può essere un ottimo spunto per originali studi scientifico-alpinistici.
Dagli zootoponimi legati agli animali, agli ergotoponimi legati al lavoro dell'uomo, dai toponimi connessi alla religione a quelli derivati da nomi di persone, e così via; una raffinata classificazione di questo genere, per circa 600 toponimi ampezzani, è già stata ideata e realizzata negli anni '90 dall'amica Lorenza Russo. 
Una curiosità che mi è balzata agli occhi di recente è che, perlomeno sui monti delle Tre Venezie, non mancano neppure alcuni oronimi legati allo zodiaco. 
Non ho trovato, però, tutti i 12 segni; ma penso che possano esistere, magari in zone più lontane e remote rispetto a quelle che ho conosciuto e frequentato. 
In ogni caso, sull'arco alpino orientale si riscontrano nomi di montagne e di luoghi che evocano i Gemelli (Cadini di Misurina), il Leone (Monfalconi), il Toro (Spalti di Toro), la Vergine (Alpi Giulie); almeno un terzo dell’arco zodiacale, a questo punto, è rappresentato. 
Di nero questa piccola cima non ha nulla, eppure 
si chiama Monte Nero di Braies (foto E.M., 28.9.03)

Aggiungo poi gli oronimi connessi ai colori: che ne dite di Cresta (Cristallo), Croda (Marmarole), Punta (Alpi Aurine), Sasso Bianco (Marmolada)? Di Forcella (Cristallo) e Torre Gialla (Pale di San Martino)? Di Punta Grigia (Croda dei Toni)? Di Croda (Vedrette di Ries), Punta (Sorapis), Sasso (Alpi Aurine, ma anche Monti di Volaia) e Monte Nero (Dolomiti di Braies)? Di Monte Rosa (Popera)? Di Croda (Rossa d'Ampezzo), Forcella (Tofana), Monte (Alpi Carniche) e Sasso Rosso (di Braies)? Del Col (Pale di San Martino), Forcella (Cristallo) e Promontorio Verde (Alpi Giulie)? E chi più ne ha più ne metta: chissà quanti altri!
Se diventasse difficile innovare costantemente questo blog, che mi pare seguito con lusinghiero riscontro, inizierò a raccogliere e classificare cime "astrologiche", "colorate", "diaboliche", "personificate", "sante" ecc., per costruire un ominario o un bestiario alpino dalle mille facce. Mi tengo questo "alpinismo di carta" per riempire, magari, le stagioni che verranno.

2 commenti:

  1. Mi ha sempre affascinato il toponimo del "Tamei da res ores", di cui avevo letto da qualche parte, ma è tornato alla mia attenzione grazie al libro di Lorenza Russo. Vista la mia passione per la storia antica, mi piace sognare un qualche legame con lo scorrere delle ore per popolazioni celtiche o romane. Ma tutto ciò è solo frutto della mia fantasia.

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  2. Ciao Riccardo.
    Pare che le ore (ores) non c'entrino nulla, e che il toponimo si leghi invece ad una trappola (tamei) per gli orsi, anche se in zona non vedo vegetazione adatta al timido plantigrado, che chissà se è quando popolò quei pendii.
    Ciao.

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