Tra
le gite con animali al seguito, oggi usuali visto il pullulare di
cani sui sentieri e sulle cime di tutte le difficoltà, ma un tempo molto meno diffuse, ne ricordo una in Val Travenanzes.
Il protagonista animale
dell'escursione agostana di qualche decennio fa fu Nigritella, detta Tella, la cagnetta marrone di razza indefinita dei miei cugini, che
allietò per molto tempo la casa dove abitavo.
Devo risalire almeno al
1972, se non prima, per trovare il giorno in cui percorremmo la valle, partendo a piedi dal Passo Falzarego per Forcella Travenanzes.
Giunti
al bivio sotto la parete N della Tofana de Rozes, ci
imbarcammo nella “Scala del Menighel”, con il cane. Tella
trovò un comodo spazio in uno zaino giallo sulle spalle di mia madre,
e se ne stette incredibilmente buona con la testa fuori e il musetto curioso, lungo tutti i duecentosettanta scalini metallici del
prototipo di via ferrata, costruita nel 1907 da Luigi Gillarduzzi, gestore del
Rifugio Von Glanvell, per superare il salto nero e rigato dall'acqua noto in
ampezzano come “El Souto del Majarié”.
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photo courtesy flickr.com |
Al termine della ferrata liberammo la cagnolina, che camminò e corse lungo i ghiaioni con noi
fino al Rifugio Giussani, e da lì poi a Cortina. E' un piccolo fatto di rilevanza solo sentimentale, se vogliamo, ma onorevole
soprattutto per chi si portò appresso per tutto il giorno tre o quattro ragazzini e un cagnolino nello zaino, lungo una parete attrezzata che - nonostante superi un salto
di soli ottanta metri - non è certamente una passeggiata.