“Cronache dalla Valle d'Ampezzo” di Luciano Cancider (239 pagine con immagini in bianco e nero, Tipolitografia Print House - Cortina, maggio 2012) raccoglie la maggior parte dei contributi di taglio storico e di costume scritti nell'ultimo ventennio da Luciano Cancider per il bimestrale delle Regole d'Ampezzo “Ciasa de ra Regoles”.
Nei suoi contributi Cancider, appassionato e diligente spigolatore di documenti, ha scoperto e esaminato numerosi fatti di storia locale, perlopiù inediti e curiosi. Scorrendo il lavoro si passa, ad esempio, da spiegazioni storico-tecniche sulla costruzione del campanile di Cortina (1853-58) alla descrizione della caccia agli animali “feroci” nei secoli scorsi, dall’analisi di un carme latino composto per l’ingresso del Pievano Constantini nel 1860 al progetto, per fortuna accantonato, di una centrale idroelettrica sul Boite, e così via.
Dai 60 contributi raccolti, accompagnati da belle immagini d'archivio, emergono informazioni e curiosità sulla vita della comunità ampezzana di un tempo, sugli eventi naturali che colpirono la valle, sugli uomini e le donne che l’animarono, sulle associazioni che ne valorizzarono il tessuto socio-culturale, su antichi documenti riscoperti dopo secoli.
Dal 1992 al 2011, periodo in cui ha collaborato con regolarità a “Ciasa de ra Regoles”, Cancider ha saputo disegnare, gradualmente e senza presunzione, un grande e multicolore affresco storico, che può svelare anche ai più informati le pieghe nascoste della storia di Cortina.
Sarebbe stato un peccato relegare tutto questo lavoro solo nel bollettino informativo che esce dal 1990, per quanto i quasi 140 numeri pubblicati fino a oggi siano scaricabili dal sito web delle Regole.
L'ente ha così ritenuto doveroso, in omaggio all’autore e in segno di riconoscenza per la collaborazione che questi ha prestato in vari campi, trarre gli scritti dall’oblio al quale potevano avviarsi, offrendoli a chi li lesse a suo tempo e a chi oggi ancora non li conosce.
Pare quantomai opportuno invitare chi sfoglierà questo volume a non lasciar morire le proprie radici, se non si vuole ritrovarsi un domani senza Storia. Vorremmo che fosse la motivazione principale attorno alla quale far ruotare questa bella antologia di spigolature storiche e di costume di Luciano Cancider, al quale personalmente rivolgo un plauso per l'inclinazione sempre dimostrata verso ricerche sulla storia, le usanze e la parlata locale, sfociata in questa ed in altre opere interessanti e di rilievo. Peccato per uno svarione: il titolo di copertina non corrisponde a quello sul dorso e sulla prima pagina, ma la cosa non influisce sulla sostanza del libro, piacevole e meritevole di lettura da parte di ampezzani e non.