Poco meno di un secolo fa, il 22 giugno 1918, concludeva l'esistenza nella sua casa, nel villaggio di Col, Giacomo Colli Saèrio. Nato nel 1855, a trentaquattro anni aveva conseguito la licenza per esercitare la professione di guida, che gli venne poi rinnovata per un quarto di secolo.
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Giacomo Colli Saèrio, guida e rifugista (20.5.1855-22.6.1918) |
Pur trovandosi nella piena maturità nel periodo in cui “il livello tecnico alpinistico delle guide locali era
altissimo”, fu soltanto una "guida per montagne basse", una di quelle disponibili a condurre clienti a piedi o a cavallo attraverso i passi e le valli dolomitiche o in semplici escursioni.
Nella storia locale, di Colli si ricorda il soprannome “di
Falzarego”, poiché fu uno dei primi, se non proprio il primo rifugista della conca.
Rilevò, infatti, dal
padre Francesco Saverio e poi mantenne per lungo tempo la gestione dell’Ospizio
Falzarego, situato prima del passo omonimo sulla Strada delle Dolomiti, completata nel 1909, che sostituì la carreggiabile fra Ampezzo e Livinallongo. Il fabbricato, eretto dalla Magnifica Comunità ampezzana già nel 1868 per ospitare chi
transitava per Falzarego, pur essendo la prima
struttura d'interesse alpinistico della conca, non fu mai ritenuto un rifugio alpino; anzi, dopo essere stato dotato di una stazione postelegrafonica,
nel 1905 fu trasformato in un vero e proprio albergo.
All'epoca, per rilasciare la concessione a gestirlo, il Comune poneva obblighi rigorosi: apertura garantita fino al 20 novembre di ogni anno e in ogni condizione
di tempo; obbligo per il custode di “mantenere la strada dal confine di
Livinallongo fino a Cianzopé”, e di essere “fornito di vettovaglie
e di buone bibite nonché di foraggi, dei quali avrà sempre una
provvigione di almeno 300 chili di fieno e sufficiente quantità di
avena”; il capitolato infine, curiosamente stabiliva che “l’Ospizio
non potrà giammai essere abbandonato in mano a sole donne.” Per cui, tra il lavoro e gli obblighi ai quali sottostare e avendo moglie e due figlie femmine, quando mai il Saèrio avrà avuto il tempo di scorrazzare per le montagne?
Nel
1907 la gestione dell'Ospizio passò all'imprenditore, bolzanino ma nato in Grecia, Theodor Christomannos (1854-1911). Fautore della Strada delle Dolomiti, il successore di Colli gestiva già una struttura analoga sul Pordoi e tenne
quella di Falzarego per poco tempo, poiché morì a soli cinquantasei anni. Raso al suolo dall'artiglieria allo scoppio della prima guerra mondiale, dell'Ospizio - Albergo Falzarego sopravvive in pratica soltanto qualche fotografia.