16 ago 2020

Laura Constantini, anima del rifugio Biella

Il 12 agosto è scomparsa Laura Constantini «Ghèa», anima da quasi sei lustri con i familiari del rifugio Biella, che sorge a quota 2327 m. sull’Alpe di Fosses (Gruppo della Croda Rossa), all'estremo limite della conca ampezzana e verso le valli Pusteria e Badia.
Laura, grande lavoratrice, con il consorte Guido Salton - valente artigiano, giunto a Cortina da Cison di Valmarino nei primi anni '70 e divenuto prima guida alpina e poi rifugista – dal 1992 ha gestito con solerzia e competenza la capanna ai piedi della Croda del Béco, sorta nel 1907 per volontà della Sektion Eger del Club Alpino Tedesco-Austriaco. Il rifugio, sopravvissuto a due guerre, si presenta ancora oggi quasi intatto nelle forme antiche: un massiccio edificio in pietra, autentico ricovero alpino ben inserito nell’accidentato e lunare altopiano di Fosses.
Il rifugio Biella, dalla Croda del Bèco (foto E.M.)
Succeduti alla famiglia Hans Brunner di Villabassa nella gestione del rifugio, che si raggiunge a piedi con lunghe camminate da Cortina, Braies o S. Vigilio di Marebbe, Laura e la famiglia hanno saputo valorizzare al meglio il Biella, di proprietà demaniale ma affidato dal 1947 al Cai Treviso, rinnovandolo, fornendolo degli agi opportuni e custodendolo con passione ed amore per la montagna.
Nel cuore di un'estate già difficile, Laura Constantini è «scesa a valle». Della sua dinamica presenza, della sua cucina e dei dolci che molti ricordano, resterà di certo una traccia indelebile lassù, ai piedi della Croda del Béco, dove ha passato un trentennio ospitando migliaia di alpinisti e di escursionisti, sempre con un sorriso.

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