4 apr 2022

Torre Lusy, 4 aprile 1976

Ho già scritto della mia prima salita su roccia, il Becco di Mezzodì il 14 luglio 1975. Ho scritto un po’ meno invece della seconda, che fu la prima realizzata effettivamente in cordata: la Torre Lusy, una delle Cinque Torri d’Averau.
Dopo aver scoperto che l'alpinista al quale nel 1913 fu intitolata la guglia appena salita, Marino Lusy (un ricco triestino di origini greche, appassionato d'arte orientale), fu anche un benefattore e lasciò alla sua città un grande palazzo sull'angolo del centrale Corso Italia, ho realizzato quasi per caso che, nella mia prima salita della Lusy, ricorse per quattro volte il numero 4. 
Era il 4 aprile, del 1976; eravamo in 4; il nostro fedele compagno “Berti” classifica, forse abbondando un po', la salita di 4° grado. Con gli amici Ivo (scomparso nel 2021), Carlo e Luciano, dopo aver raggiunto con mezzi di fortuna Bai de Dones e aver risalito la pista di sci ancora coperta di neve (la seggiovia era ormai chiusa, e comunque non avremmo avuto di che pagarla), con l’assistenza di Giacomo che stette alla base a guardarci, salimmo i centoventi metri della Lusy, che in seguito avrei frequentato diverse altre volte.
La Torre Lusy, da nord

Finita questa, mentre Ivo e Carlo – i più ardimentosi - affrontavano con baldanza la vicina parete nord della Torre del Barancio (quella sì di 4° e anche un po’ di più, che io dovetti attendere due anni per salire), Luciano e io ci cimentammo sulle torri Quarta Bassa (un altro 4!) e Inglese, più facili.
Eravamo scesi da quest’ultima, ma gli altri due amici erano ancora appesi alle rocce ed il pomeriggio avanzava rapidamente: cosa potevamo fare, per evitare il buio?
Ben poco! Accoccolati sui massi liberi dalla neve sotto le guglie, dopo esserci assicurati che tutto procedeva per il meglio, aspettammo nervosamente finché Ivo e Carlo rimisero piede sulla terraferma, e poi giù di corsa nella neve fradicia, fino a Bai de Dones.
Nel parcheggio c'era una sola macchina: quella del padre di Luciano, che dapprima appioppò un sonoro manrovescio al figlio, poi ammonì noi altri e infine ci riportò tutti a casa.
Il tutto accadeva quarantasei anni fa (che però non è un multiplo di 4...)

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Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...