2 giu 2021

Luigi Nichelo, guardiacaccia e guida alpina

Un tempo, tra le guide e portatori che animavano l’offerta turistica di Cortina d'Ampezzo, uno solo «veniva da fuori» (se così si può dire...), poiché non portava uno dei tradizionali cognomi locali, pur vivendo da sempre in paese. Quest’uomo, di cui più sotto si diranno i dati, si era amalgamato bene nella comunità, tanto da meritarsi lo schietto soprannome di «Nìchelo», comune con la famiglia Zambelli.
Si trattava di Luigi Picolruaz, nato nel 1862 in Ampezzo, dove i suoi avi erano arrivati una quindicina di anni prima dalla limitrofa Val Badia. Di professione, come diversi paesani, faceva il guardacaccia, e fu assunto dalle nobildonne Emily Howard Bury e Anna Power Potts, che sul finire del secolo 19°, presso il «Tornichè» (l’ampio curvone che la Strada d'Alemagna fa, a metà tra Fiames e Ospitale) si erano costruite una elegante casa di caccia, chiamata «Villa Sant’Hubertus» e della quale pare un’impresa disperata recuperare immagini fotografiche.
Servendosi di una conoscenza approfondita delle montagne ampezzane, a soli ventidue anni Luigi aveva ottenuto la licenza di guida alpina, che dismise nel 1909. Il suo nome si è trovato nelle fonti disponibili soltanto riguardo alla seconda salita della via originaria Ghedina-Wall (versante Tofane) della Torre Grande d'Averau, compiuta da aspirante il 5 giugno 1883, con le guide Angelo Menardi e Simone Ghedina e un tale Giuseppe Girardi.
La sua figura compare spesso in immagini di caccia, accanto ai nobili che amavano venire in Ampezzo per le loro battute. Picolruaz, che nel primo dopoguerra ebbe un amaro scontro con la Sektion Ampezzo del D.Oe.A.V., in via di rifondazione come Sezione di Cortina del Cai, per aver guidato senza permesso un turista in vetta al Cristallo, si spense sessantaduenne nel 1924.
Luigi Picolruaz è il 1° da destra, seduto
Cinque anni prima la famiglia, che abitava a La Vera sulla Strada d’Alemagna, era stata mortalmente colpita dalla perdita del figlio ventenne Emilio, tornato infermo dal fronte. Essa si è conclusa in linea maschile con Maurizio (1904-1981), ultimo dei figli di Luigi, guardiacaccia  anche lui ed estremo difensore delle memorie avite. Purtroppo il Nichelo non compare ancora sulle due grandi lapidi che in cimitero ricordano le nostre guide e i portatori.

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Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...