18 dic 2020

Quarant'anni fa sulla Cima, o Torre del Lago

Ah, quanti ricordi! Negli anni Ottanta, fra tante altre, salimmo più volte una via che, per estetica e qualità, ci parve tra le più belle offerte di stampo classico sulle montagne intorno a Cortina.
Il giudizio, comunque personale, viene anche dal fatto che, lungo l’itinerario e su quella cima, solo una volta ci capitò di incrociare altre persone. Mi riferisco al diedro O.S.O. della Cima del Lago (o Torre del Lago?: la via termina sulla cresta fra le due cime, che di solito non si salgono!) nel gruppo di Fanes, che guarda il Lago del Lagazuoi.
L’itinerario fu tracciato il 2.8.1954 dai romani Dall’Oglio, Consiglio e Micarelli, mentre compivano una campagna esplorativa nella zona. A lungo trascurato, fu riscoperto da Enzo Cozzolino di Trieste, che lo salì - per primo in solitaria - intorno al 1970; da allora è stato ripetuto, incluso in antologie di scalate scelte e giudicato interessante e piacevole.
La via si sviluppa per 400 metri: i primi 150 hanno difficoltà limitate e interesse relativo, mentre il resto si svolge su roccia solida, e sono sei cordate non oltre il 4°+. A quel tempo nel diedro i chiodi erano molti meno degli undici usati dai primi salitori, ma comunque bastevoli, perché ci si assicurava naturalmente un po’ dappertutto.
La mia prima salita personale del diedro risale al 26.9.1980, quando ci andai con Enrico. Nell'agosto 1981 vi tornai da primo con Mario di Bologna, e lasciai lassù un libretto di via; nel 1985 con Sandro superammo il diedro, un tiro a testa, in un’ora e mezza e infine nell’ottobre del 1986 vi tornai con Nicola, ancora da primo.
21 luglio 1985, con Sandro
A queste salite va sommato anche un tentativo, "fallito" ai piedi del tratto superiore per i sassi smossi da una cordata che ci prevedeva, compiuto con mio fratello e due amici ai primi di ottobre 1982. Il ricordo del diedro, tecnico ma mai snervante, in un ambiente maestoso ma non opprimente, con una discesa da scoprire ma non complicata, dopo un quarantennio dal primo approccio è sempre vivo e non svanisce.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...