Apprendo con dispiacere che "Lido Capo Verde", la spiaggia
(unica nella valle d'Ampezzo) che sorge in riva al Boite un paio di chilometri a N di Fiames, servita da un ristoro in legno e da un piccolo
parco giochi, quest'estate è chiusa.
La
sospensione si deve ad una questione amministrativa insorta con il Comune,
in cui non mi addentro, lasciando l'incarico di dipanarla a chi
di dovere.
Osservo però che "Capo Verde", nato una ventina di anni fa sul luogo di una cava di inerti bonificata,
grazie alla testarda inventiva di Alessandro Zardini
Nòce, il noto “Zóco”,
che acquisì con fatica lo spazio dal Demanio e con
altrettanta fatica ne fece un angolo turisticamente appetibile, non merita
una fine ingloriosa.
Gestito a lungo da Clara e Alessandro,
poi per un breve periodo da Marzia e Marco e oggi da Marcella e Benito,
il Lido non serve all'alpinista, ma è al centro di escursioni e passeggiate a piedi e in Mtb, di vario impegno e lunghezza: oltre che in automobile, vi si arriva da Fiames per il Bosco
dell'Impero o dal Camping Olimpia per Pian de ra Spines o dal Tornichè per la strada di Pian de Loa, e da qui si può proseguire per lo Sbarco di Fanes, il Ponte dei Cadoris, Antruiles e Ra Stua, il Castello di Podestagno, o addirittura salire sul Col Rosà.
Peccato dover rinunciare
all'unica stagione che il Lido ha, al relax garantito soprattutto nei giorni più caldi, quando il sole arroventa le
ghiaie delle rive del Boite e consente di godere di
una spiaggia di ciottoli a 1300 m d'altitudine, pasteggiando o sorseggiando una bibita finché i bimbi giocano tranquilli e sicuri
all'ombra degli alberi.
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Capo Verde, settembre 2013 (foto I.D.F) |
Peccato: in agosto era già previsto di portarci Elisabetta, che a 4 anni non ha ancora visto le nostre
montagne; è il luogo ideale per avvicinarla alle
Dolomiti, prima esplorando il Bosco dell'Impero e poi magari raccogliendo i sassolini più levigati nelle anse in cui il giovane Boite scorre ancora pulito.
Auspichiamo che gli
impedimenti trovino un accomodamento
soddisfacente, prima di tutto per i gestori che s'impegnano in questa struttura; poi per
il sempre più breve turismo estivo di cui vive Cortina; ancora, per l'opportunità di avere centri d'attrazione nella natura e
facilmente accessibili come questo; infine per chi non può o non vuol camminare, e qui trova il riposo dopo mezz'ora di passeggiata o una breve pedalata pianeggiante, condite da una bevanda fresca e dal sole, che spesso
dardeggia implacabile ai piedi del Col Rosà.
Sarà per l'anno
prossimo?