La parete E del Popena Basso, dal sentiero d'accesso |
Il 2 novembre del '79, sotto una precoce bufera di neve, presenziai - comodamente assiso alla base della parete - alla salita da parte di Stefano ed Enrico della "via Scoiattoli" sulla parete orientale del Popena Basso.
Detto anche Monte Popena, il Popena Basso è la sommità di un costolone coperto a O di baranci, che a E cade verso il Lago di Misurina con un paretone grigio e giallo alto fino a duecento m e solcato da numerose vie di arrampicata.
Sulla guida Berti si legge che la "via Scoiattoli", aperta da Albino Alverà e Romano Apollonio il 29 giugno del '42, si sviluppa per 90 m con difficoltà di 6°, e per superarla ci vollero ben ventidue chiodi. Aggiungo che l’itinerario, breve ma verticale e continuo, fu la prima via di 6° aperta dalla "Società Rocciatori Sciatori Scoiattolo", costituitasi tre anni prima. La prima solitaria risale a quasi sessant'anni fa (estate '52) e fu opera del giovane Alziro Molin, poi guida alpina a Misurina.
I protagonisti della salita del '79 erano Enrico, diciannovenne poi divenuto Scoiattolo e guida, e Stefano, non ancora sedicenne, anche lui passato per gli Scoiattoli e divenuto guida qualche anno dopo. Io non mi sognavo nemmeno di mettere le mani su quella via, ma mi consolai salendo fino a metà la vicina "Mazzorana-Adler", un percorso di 3°/4° (forse più 4° che 3°) tracciato da Piero Mazzorana con M. Adler il 17 agosto 1936 e poi divenuto molto popolare.
Sceso nella bufera, riuscii a completare la Adler con Carlo solo cinque anni dopo, sabato 3 novembre dell'84: vista la piacevolezza dell’itinerario, la ripetei poi qualche altra volta.
Nel 2002 e poi ancora tre anni fa, sono tornato, a piedi per la via normale, sul Popena Basso: mi è subito sfuggito l'occhio sulla parete e sulle due vie Mazzorana alle quali sono legati alcuni flashback della mia avventura dolomitica, che si esprimeva bene sul 3°/4° e oltre, saggiamente, si arrestava.
Scendendo dalla cima, verso il Lago di Misurina (21 settembre 2008) |
Per me varrà ancora la pena di salire su quella cupola dalla quale si domina Misurina, lungo il piacevole sentiero militare, non segnato e per questo non consumato dagli escursionisti, che s'inerpica nel bosco, per ghiaie e infine in mezzo ai mughi fino in vetta: questa salita virtuale, come riapertura dello scrigno dei ricordi, penso che basti!
Ernesto Majoni
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