In attesa della neve, il giorno del solstizio d'inverno siamo tornati in un luogo scoperto due stagioni fa, dove il fine è senza dubbio una piacevole camminata, che viene però arricchita da proposte gastronomiche tentatrici, di
ottimo livello quanto a qualità e presentazione.
Circa a metà fra il piccolo posteggio sulla SS52 che da San Candido sale a Sesto e il Rifugio
Gigante Baranci (meta di molte visite negli anni
scorsi, poi un po' "tradito"), c'è un piccolo ristorante d'alta quota, collegato da uno skilift al
soprastante Gigante Baranci: è il Rifugio Jora, quotato 1317 m.
Si tratta di un luogo noto, quindi, in prevalenza agli sciatori, ma ovviamente aperto anche agli escursionisti privi di specifiche attrezzature. Per salirvi, usiamo il consueto accesso al Gigante Baranci, che passa dai diroccati e di anno in anno più inquietanti Bagni di San Candido e dalla chiesa di San Salvatore,
suggestiva per la sua posizione solitaria in mezzo al bosco.
Sopra la chiesa, la stradina forestale continua verso i Prati della
Ferrara; un bivio a destra immette invece in un'altra stradina, che scende al vasto recinto delle prese dell'acquedotto comunale di San
Candido, e dopo un lungo traverso quasi in piano nel bosco termina, a circa un'ora dalla partenza, presso il Rifugio.
Durante la salita, purtroppo, la visuale è assai scarsa, ma
la forestale su cui si procede è piacevole e spesso, come ieri, deserta. Giunti al Rifugio Jora, già visibile dal centro di San Candido, al
"dovere" della camminata subentra il piacere del ristoro: soprattutto in alta stagione, la lista presenta proposte culinarie così allettanti che quasi imbarazzano l'escursionista, il quale aspirerebbe anche solo a un tè e a una minestra fumanti.
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Presso il Rifugio Jora, il primo giorno d'inverno (foto I.D.F.) |
Anche per questa ragione - senza voler deprezzare altre strutture ricettive del circondario, dove siamo
stati e torneremo ancora - lo Jora (che forse non sarà il prototipo del rifugio alpino, ma richiede comunque un'ora a piedi per essere guadagnato) si propone come un'accattivante meta dell'alta Pusteria.
Ieri la strada che lo raggiunge era desolatamente priva di neve e piuttosto gelata. Intorno
al Rifugio, dove qualche coraggioso già sciava, i cannoni sparavano, con una temperatura poco più che autunnale; davanti ad uno di essi era riuscita a arrivare persino una
macchina e di fronte i prati della costa sinistra orografica di San
Candido splendevano al sole.