15 aprile 1973, Domenica delle Palme: sono passati cinquant’anni.
Due amici vollero salire sulla Torre Quarta Alta d’Averau per una nuova via sulla scura parete nord: erano Lino Lacedelli, Scoiattolo e guida alpina classe 1925, e Renato De Pol detto René, veneziano di 45 anni emigrato per lavoro a Cortina ed appassionatissimo delle Dolomiti. I due scalavano spesso e volentieri insieme: purtroppo, quella fu la penultima volta, poiché soltanto due settimane più tardi, il 1° maggio, René cadeva dal rinomato «Spigolo Jori» della Punta Fiames, che conosceva molto bene ed aveva scelto, insieme all'amico Lino ed a Marisa Zangiacomi, per affrontare la nuova stagione alpinistica.
Per il nuovo tracciato, la cui relazione apparve soltanto nel 1987 nella piccola guida di Franz Dallago e Sandro Alverà «Cinque Torri. La palestra degli Scoiattoli», edita da Tamari Montagna e presentata da Lacedelli e Lorenzo Lorenzi, si dichiarò uno sviluppo di 70 metri e un impegno compreso tra il IV grado superiore e il V superiore. La via, scalata in un’ora soltanto, non fu certamente una grande impresa, quindi, ma una testimonianza dell’inventiva dei due ultra quarantenni.
Tra l’altro, risulta che quella con René fu anche l’ultima delle vie aperte da Lacedelli, 29 anni dopo la prima, tracciata in tempo di guerra con due amici quindicenni sulla Cima Ovest della Torre Grande. Dopo di essa, sulla stessa parete ne comparve un’altra, chiodata a spit e quindi espressione di un alpinismo moderno, che non era ormai più quello di Lino e Renato.
La Torre Quarta Alta (Foto E.M.) |
La tragica caduta scosse profondamente l’ambiente alpinistico locale; l’anno seguente, il valente e sempre entusiasta De Pol – di professione fotografo per Foto Ghedina – venne ricordato dagli amici, con in testa la guida veneziana Giorgio Peretti, nel sentiero attrezzato che ricalca un percorso di guerra sulle Punte del Forame de Fora nel gruppo del Cristallo, da Ospitale a Forcella Verde.
Sulla Nord della Quarta Alta, una guglia che vanta storicamente il pregio di essere stata salita per la prima volta nel settembre 1911 da Angelo Dibona Pilato - indiscusso simbolo delle guide ampezzane - con l’albergatore Amedeo Girardi, i rocciatori di Cortina lasciarono una bella testimonianza, e a mezzo secolo dalla loro scalata e dalla immatura scomparsa di René De Pol la riproponiamo volentieri.