Dal Rifugio 5 Torri, 27/6/2009 (la via normale sale da destra) |
Un limpido giorno di febbraio d’alcuni anni fa, salii con un paio d’amici sulla vetta del Beco de ra Marogna (Becco Muraglia, 2271 m), torrione roccioso secondario del gruppo del Nuvolau che s’intravede salendo lungo la strada del Passo Giau. Più che per l’alpinismo, il Becco interessa per la storia, giacché segnò per quattrocento anni un confine di stato, ed oggi marca il limite fra i pascoli sanvitesi del Giau e il territorio regoliero d’Ampezzo. In tempi antichi il picco non aveva un oronimo specifico. Il nome di Becco Muraglia gli fu affibbiato in epoca moderna, giacché la celebre Muraglia di Giau trova ai suoi piedi uno dei due capisaldi d’inizio. Non so chi sia salito per primo su quella puntina, dove la nostra guida Franz Dallago ha tracciato nel settembre 1972 una breve via di medie difficoltà, ed un quarto di secolo dopo è tornato ad apportarvi una variante. La breve "via normale" del Becco si risolve in una parete inclinata di roccia cosparsa di detrito, con difficoltà che si aggirano sul I per una cinquantina di metri di lunghezza. Vi sono salito diverse volte, per coronare la passeggiata in uno dei migliori boschi della nostra conca, il sottostante Forame. So di averne fatto una ripetizione invernale: non sarò stato il primo, ma l’inverno asciutto di quell’anno e la voglia di respirare un’aria diversa ci spinse a calcare quella cimetta, dove sono tornato diverse volte, perché il silenzio dei luoghi e la visuale che si gode dalla vetta sono un bene davvero prezioso.
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