Spesso durante le vacanze abbiamo perlustrato isole, e tante di queste in Italia. Siccome neppure a "quota 0" riusciamo a stare senza qualche cima, abbiamo spesso cercato (e trovato) isole con elevazioni di altezza, se non considerevole, almeno accettabile.
Con questo sistema abbiamo visitato diverse sommità: nell'Isola del Giglio, Lipari, Marettimo, Ponza, San Domino, in Sicilia, Stromboli, Vulcano; e non è detto che la lista sia conclusa!
Il cratere (photo : courtesy of quasarsail.it) |
La cima raggiunge la quota di 391 m, per salirla dal paese (quota 0) occorre un'oretta abbondante camminando di passo lesto, e più che un vulcano vero e proprio si tratta di un enorme avvallamento sassoso, rigato da venature gialle di zolfo e sempre invaso da vapori maleodoranti.
Quella salita per noi ebbe un che "d’alpino" particolarmente gradevole. Dopo una comoda traccia tra la bassa vegetazione mediterranea, dalla quale spuntavano un po' dovunque conigli selvatici, seguimmo il cammino diagonale che incide la tenera fascia di tufo sotto il cono sommitale. Giunti sul bordo del cratere, un sentiero sconnesso che ricorda ambienti più alti ci consentì di attorniare la voragine e toccare il segnale trigonometrico.
Viste le temperature di giugno, quel giorno eravamo partiti dal paese a piedi intorno alle 17.00. In vetta, dove incontrammo poche persone, il tempo però stava cambiando: faceva piuttosto fresco, le nuvole si addensavano intorno al cratere e il tanfo di uova marce era pestilenziale, tanto da non poterci trattenere con la dovuta calma.
Vulcano, una delle cime isolane salite in quel decennio, ci ha lasciato una certa soddisfazione e un bel ricordo, e vorremmo consigliare di cuore la salita a chi si trovasse a passare da quelle parti.
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