26 mag 2013

Quota 2014, cima senza nome


Quante saranno le cime senza nome, intorno a Cortina? Boh! Fra esse, alla fine di maggio di vent'anni fa, con Antonio e Roberto ne salii una (rifatta poi qualche anno dopo) che, pur imponendosi con evidenza da Fiames, pare possedere solo la quota altimetrica, 2014.
E' l’elevazione rocciosa coperta di mughi che insieme alla Quota 1933 – dalla quale la divide l'intaglio di Forcella Bassa, che sprofonda verso Fiames con un profondo canale - costituisce il Pezovico, fortificato dagli Italiani durante la 1^ Guerra Mondiale e conservatosi ancora come uno fra i più misteriosi luoghi d'Ampezzo.
Q. 1933, Forc. Bassa, Q. 2014 e Forc. Alta, da Fiames
(photo: courtesy of idieffe, 14/10/2011)


Quota 2014 cade con una parete rocciosa inclinata sulla incisione che la divide dalla prospiciente Quota 1933, mentre scende con un breve pendio di mughi su Forcella Alta, dalla quale la ricordo raggiungibile senza gravi ostacoli. Lassù compimmo una bella traversata, salendo sulla Quota 1933 per l'accesso "normale” da N (di cui avevo trovato notizia in un libro-guida in tedesco sul Pomagagnon-Cristallo), che inizia nei pressi del ponte dell’ex ferrovia sul Felizon e per vaghe tracce di camosci supera la dorsale visibile dall'antistante colle di Podestagno.
Dalla sommità scendemmo poi a Forcella Bassa e guadagnammo la quota 2014 per i delicati resti di un sentiero militare scavato nella parete. Doppiammo Forcella Alta e, intuendo tra le rocce i pochi segni rimasti dell’accesso di guerra italiano che saliva da Fiames, aggirammo il Torrione Scoiattoli.
Per il canalone ai piedi delle Pale delle Pezories, invaso qualche anno fa da una grande frana, ritornammo sull’ex ferrovia, poco a valle del ponte.
Nonostante il dislivello contenuto, ricordo l’esplorazione come psicologicamente impegnativa perché faticosa, non semplice né sempre evidente: si svolge in un ambiente selvaggio e riveste buon valore storico e ambientale, per le testimonianze belliche che s’incontrano.
Quota 2014 e Forcella Alta sono forse i due luoghi meno “ostici” toccati in quelle giornate: essi mi fecero apprezzare in pieno l’unicità della zona e le attrattive di queste cime deserte eppur così ben visibili dal fondovalle.

3 commenti:

  1. Hai fatto centro un'altra volta (e hai messo il dito in una mia piaga). Nel 2006 provai a salire sul Pezovico da Fiames, abbandonando ad un certo punto l'approccio alla ferrata per traversare un canalone e seguire un'evidente traccia che mi porto` ad una forcelletta, da cui si vedeva benissimo (e abbastanza vicina) la mia meta. Purtroppo si trattava di superare una colata di ghiaia estremamente cementata che respinse tutti i miei (in realta` non troppo convinti) assalti. Se ho ben capito tu non hai seguito il vecchio sentiero (segnato sulle carte) ma sei sceso prima direttamente (mi pare che il Visentini nel suo libro Cristallo parla di entrambe le possibilita`). A titolo informativo, nel 1986 il mio amico Albert ha risalito il canale che divide le due cime, in versante Fiames, incontando difficolta` alpinistiche (passaggi di 4o, se mi ricordo bene). Ad un certo punto ebbe anche la splendida idea di far "volare" il suo zaino, con la mia macchina fotografica (quell'anno per lavoro ero in Australia e gliela avevo prestata). Ricordo anche che mi aveva parlato in tono entusiastico della discesa sul versante opposto, promettendomi che mi avrebbe accompagnato, un giorno (che non e` mai arrivato). Credo inoltre che sempre Albert sia salito sul Col Rosa` da Nord. Quando lo rivedo gli chiedero` informazioni piu` precise.

    Saverio

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    1. In quella zona sono stato tre volte. Nel 1993, e poi qualche anno dopo, in base alle indicazioni di un vecchio libro in tedesco, salimmo sul Pezovico dal ponte dell'ex ferrovia, soluzione che hanno seguito anche miei conoscenti padovani. Passati a q. 2014, scendemmo a Forcella Alta e poi giù per il vecchio accesso di guerra nel canalone che sbocca sulla SS51 presso il bivio per la Val di Fanes, oggi sconvolto dalle frane. Ancora prima eravamo saliti da Fiames a Forcella Alta, ma perdemmo quasi una giornata per districarci nei mughi e arrivare alla Forcella. Da lì scendemmo per il vecchio sentiero militare, in parte attrezzato e molto selvaggio, che arrivava in Val Granda e poi a Ospitale. Quello che dice Visentini nel suo libro sono informazioni mie (la "privata fonte ampezzana" sono io), non credo che lui abbia salito il Pezovico ma sia giunto solo a Forcella Alta. Interessante sapere che il tuo amico ha risalito il canale che si vede bene dall'ex aeroporto di Fiames: credo che sia stato l'unico e mi piacerebbe avere qualche notizia in più. Fammi sapere.
      Comunque la zona è (era, prima delle grandi frane?) superlativa.

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  2. Interessante il fatto che la "fonte anonima ampezzana" fossi tu. Vorrei allora tornare sul Cristallo di Visentini. Parlando di Croda Longes e Croda Pomagagnon afferma "non e` riscontrabile un facile raccordo sulla cresta dalla relativa rampa sud-occidentale alla volta della Croda di Pomagagnon". In realta`, sempre con Albert all'inizio di settembre 1995, durante un giro P.ta Fiames-F.la tra Gusela de Padeon e Croda Longes-Cengia in versante Est, che moriva per breve tratto (roccia molto marcia) prima di raggiungere il grande canale ghiaioso che sale verso Croda Pomagagnon, salimmo quasi alla fine del suddetto canale, per una breve paretina, vericale, ma molto appigliata (forse secondo) esattamente alla sommita` dell'ampia rampa ghiaiosa che conduce a F.lla Pomaganon. Non credo che abbiamo "scoperto" qualcosa di nuovo, ma il raccordo (invisibile dall'alto) e` possibile e neppure difficile. Ciao

    Saverio

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