14 nov 2014

Donne in montagna: Leni Riefenstahl a Cortina

Leni (Helene Bertha Amalia) Riefenstahl, nata a Berlino nel 1902 e scomparsa a Poecking nel 2003, è stata una regista, attrice e fotografa celebre per film e documentari che celebravano il regime nazista, e le assicurarono un ruolo di primo piano nella cinematografia tedesca del Novecento. 
La Riefenstahl aveva aderito al nazionalsocialismo, ma senza chiedere la tessera del partito, instaurando un legame di amicizia e stima reciproca con Hitler e condividendo l’estetica nazista, che contribuì a sviluppare dandole espressione visiva. 
La sua opera più nota è “Olympia” (1938), il film nel quale descrisse, in tre ore e mezza, i Giochi Olimpici tenuti a Berlino nell'agosto 1936. Per questo film, la regista si sobbarcò un lavoro enorme: dedicò infatti quasi un biennio a selezionare le scene e montare il film, visionando oltre quattrocento chilometri di pellicola. Dopo la guerra, nonostante tutto, riuscì a riaccostarsi al cinema, dedicandosi a lavori sulle culture tradizionali dell'Africa e sulla biologia marina. 
Mi interessa scriverne in questa sede, poiché ho scoperto che la Riefenstahl fece anche dell'alpinismo. Qualche anno fa, mentre consultavo uno dei libri del Rifugio Gianni Palmieri alla Croda da Lago per una ricerca, scoprii che il 29 luglio 1950 la regista – quasi cinquantenne e ancora alle prese, sia personalmente che dal punto di vista lavorativo, con la compromissione col regime crollato pochi anni prima - era a Cortina, dove aveva conosciuto Federico Terschak, il fotografo Giuseppe Ghedina e altri. 
Insolita prospettiva del Becco di Mezzodì da Cortina
(photo courtesy Bortolo De Vido +)
Salita al Rifugio, aveva compiuto con Hias Rebitsch di Innsbruck, uno dei migliori scalatori austriaci a cavallo della 2^ Guerra Mondiale e considerato pioniere del "free climbing", una delle, probabilmente rare, ripetizioni della via aperta l'11 agosto 1929  sulla parete sud del Becco di Mezzodì dal Walter Stősser e Friedrich Schutt (protagonisti l'8 agosto, con Ludwig Hall, della prima direttissima di 6° grado sulla parete sud della Tofana di Rozes).
Fu curioso, e anche un po' emozionante, trovare la firma di Leni Riefenstahl - un personaggio di rilievo, nel panorama europeo delle arti visive - sul registro delle presenze di un rifugio ampezzano, e associarla alle cronache alpinistiche del Becco di Mezzodì. Ciò conferma l'enorme richiamo che, da oltre un secolo e mezzo, le Dolomiti sanno esercitare dovunque.

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