Credo, con buona approssimazione, di essere salito - tra mille altre - anche sulla cima meno elevata della penisola italiana.
Non ne sono certo, ignorando se sia mai stata redatta una
statistica di tutte le elevazioni nazionali ritenute "montane"; ma i 116 m sul
livello del Mare Adriatico ai quali "svetta" il Colle dell'Eremita configurano di certo un record degno di nota.
Logicamente, non siamo di fronte a una vetta rocciosa con falesie strapiombanti sul mare, ma soltanto al punto più alto dell'isola di San Domino, la più frequentata del fascinoso arcipelago
delle Tremiti, di fronte al promontorio del Gargano.
Lungo la stradina che porta al Colle dell'Eremita (foto I.D.F.) |
Dal pugno di case del Villaggio San Domino, sede del Comune, bastano circa quaranta minuti per superare 75 metri di dislivello e toccare il culmine del Colle; dapprima si segue uno stradello lastricato e poco trafficato che solca la pineta, e poi una comoda sterrata, curiosamente fiancheggiata in buona parte da vezzosi lampioncini (sic!), come una strada di città.
La vetta del Colle,
piatta e ricoperta di rada macchia mediterranea, ospita le solitarie macerie di quella che è nota come la Cappella dell'Eremita, unico "monumento" antico dell'isola, e dispiega un ampio panorama sulle isole
circostanti e sulla più lontana costa pugliese.
Il Colle ci è rimasto impresso, perché non ne sapevamo alcunché e lo salimmo curiosi, poche ore dopo lo sbarco a San Domino: nei nostri soggiorni sulle isole, vi abbiamo sempre cercato montagne, e ne abbiamo scoperta e salita una discreta quantità!
Aver raggiunto anche la "cima" più bassa dello stivale, dove oltre a noi, in quel tardo pomeriggio d'estate, non c'era nemmeno un alito di vento, fu un'emozione nuova e degna di ricordo.
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