24 apr 2017

Monti di Casies, grande Sinfonia delle Alpi

Quell'estate, almeno fino a Ferragosto, non salii alcuna cima nel territorio d'Ampezzo. 
Ciò era dovuto al fatto, quasi ineluttabile dopo decenni di escursioni, che delle nostre cime accessibili by fair means, non me ne mancavano ormai più tante. 
Avevo così iniziato a raccogliere dati (a scopo personale, visto che le relazioni di tutte le salite e traversate possibili nel circondario, sono già contenute nella Guida dei Monti d'Italia "Alpi Pusteresi" di F. Cammelli-W. Beikircher, 1997) su un'area conosciuta nell'autunno 1987, salendo la Roda di Scandole-Rudlhorn e il Monte Novale di Fuori-Eisatz in Val Casies: i Monti di Casies-Gsieser Berge, articolata catena a ridosso del confine austriaco, tra il Passo Stalle-Staller Sattel e il confine di Prato Drava-Winnebach.
Per capirsi, preciso che, tra le valli d'Anterselva, Casies, Pusteria e alcune laterali minori, a occhio e croce le montagne praticabili con diletto saranno almeno ottanta, e in un quarto di secolo ne ho spuntate un buon numero. 
Qualcuno le snobba dicendo che “sono montagne nere” e definendole - a mio giudizio in modo riduttivo - perlopiù mucchi di pietre aridi e desolati, privi dell'emozionalità delle Dolomiti. 
Sul Monte Conca-Innerrodelkunke,
12.7.2009 (foto E.M.)
A noi invece sono sempre piaciute, per varie ragioni: di rado presentano passaggi difficili, e se ci sono, si tratta in sostanza di roccette friabili e esposte, nell'ordine del 1°/1°+; le vette sono erbose o detritiche, senza pareti definite ma più spesso con fianchi assai ripidi, e in gran parte (per fortuna non tutte) accessibili per sentieri o tracce segnalate.
Di solito, i Monti di Casies presentano cospicui dislivelli dal fondovalle; quasi sempre mancano strade carrozzabili o impianti di risalita; possiedono un unico rifugio, il Bonnerhütte, a un'ora dalla panoramica cima del Corno Fana di Dobbiaco-Toblacher Pfannhorn, e non possono vantare la fama turistica dei gruppi alla moda. 
Sono montagne quasi senza storia, verrebbe da dire, ma comunque battute ab antiquo da pastori, cacciatori e topografi; sono inserite in ambienti bucolici, in grandi sinfonie alpine; offrono orizzonti suggestivi e spazi estranei al tintinnare di moschettoni e alla calca piazzaiola; insomma, sono mete ideali di escursioni che avvicinano al cielo. 
Se il già solitario Monte di Dentro-Hinterbergkofel assomiglia molto al vicino, deserto Monte Conca-Innerrodelkunke, se il Monte Bosco-Heimwaldspitze e la Cima Casera-Kaserspitze si possono quasi confondere perché sono fratelli siamesi, se in cima al Cornetto-Horneckele ci sono persino tavolo e panchina, se dalla Malga di Tesido-Taistnersennhütte si riescono a salire due, anche tre cime in una sola giornata, non conta. 
Lassù stiamo sempre bene e la generale fatica degli accessi è compensata da ampie soddisfazioni e da un grande respiro di libertà.

1 commento:

  1. Ho salito tre volte il Rudlhorn, forse la cima più frequentata della zona di Tesido ma comunque molto gratificante, e condivido tutto quello che dici.
    Ciao.
    Toni

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