Sino a poco più di mezzo secolo fa lo spuntone che si cela tra le balze meridionali di Ra Zéstes alle pendici delle Tofane, alto a sufficienza per meritarsi un minimo di considerazione e
corposo quanto basta per avere un nome, era sconosciuto.
Ci pensarono due giovani ampezzani, Franz Dallago e Armando Menardi, giunti per primi sulla vetta il 27 agosto 1966. Lo spuntone fu battezzato Torre Albino, per onorare la memoria di Albino Michielli Strobel, Scoiattolo e guida alpina che fece molto per la storia dell'alpinismo degli anni Cinquanta e Sessanta del '900, fino alla scomparsa, avvenuta sullo spigolo Comici della Torre Piccola di Falzarego il 19 aprile 1964.
Albino Michielli Strobel (1928 - 1964) |
I due avevano attaccato la torre dal versante orientale; ci misero otto ore e piaantarono quasi venti chiodi per aver ragione di un percorso lungo solo cento metri, con difficoltà di quinto e sesto grado.
Da
quel giorno del 1966, la Torre Albino ebbe un nome e un'identità, per scivolare poi rapidamente nel silenzio, come accade a tante cime e tante vie che - passata l'euforia dei primi - non diventano di moda.
Tempo dopo, il 6 luglio 1975, altri due giovani, Andrea Menardi e Guido Salton, andarono anche loro a visitare quell'esile colonna, forse perché avevano intuito la possibilità di forzare un nuovo passaggio verso la cima.
In un'ora di ascensione ne domarono il diedro sud, che oppose minori difficoltà rispetto alla via Dallago-Menardi, e portarono così a quattro il numero dei visitatori della cima.
In un'ora di ascensione ne domarono il diedro sud, che oppose minori difficoltà rispetto alla via Dallago-Menardi, e portarono così a quattro il numero dei visitatori della cima.
Non indugiamo in deduzioni avventate, poiché gli elementi al riguardo sono scarsi, ma è plausibile che i primi quattro salitori della Torre, tanti siano rimasti o poco più: saremmo comunque contenti di poter aggiungere dati aggiornati a questa storia!
La Torre, quasi mimetizzata tra i dossi che da Ra Vales calano verso la Val Druscié, oggi rimane immota nella sua quiete. D'inverno gli sciatori e d'estate qualche escursionista non ci passano nemmeno troppo lontano; ma non sanno, e vanno oltre.
Forse la curiosità è solo di chi scrive, che non ha mai visto la Torre Albino e non disdegnerebbe di scattare due fotografie a quella guglia misteriosa delle Tofane!
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