7 ago 2019

Amedeo Girardi e le "sue" vie nuove

Sulla lapide posta nel cimitero di Cortina a ricordo dei cittadini benemeriti, appare il nome di Amedeo Girardi "de Amadio" (1877-1933). Conduttore dell’Hotel Vittoria, alla fine del 19° secolo - quando studiava legge a Innsbruck – s’impegnò politicamente a favore dell’irredentismo, cosa che nel suo paese, per ovvi motivi, non poteva essere apprezzata. 
Torre Grande d'Averau, parete nord
della Cima Nord (foto E.M.)
Di Girardi e della sua militanza filo-italiana, però, si è dato conto in altre sedi. Qui l'uomo interessa perché, tra le varie attività, trovò anche il tempo di fare dell'alpinismo. Nelle cronache del primo '900, infatti, lo si trova citato più volte. La prima il 17 agosto 1910 quando, col farmacista Leopoldo Paolazzi e le guide Angelo Dibona "Pilato" e Celestino de Zanna "de Bèpe de Pòulo" (coetaneo di Amedeo, disperso in Russia nel 1915), Girardi fece parte dei conquistatori dell'arcigno Campanile Rosà, nel gruppo della Tofana. 
Posto di fronte all'omonimo Col, il campanile - un centinaio di metri di buona dolomia - fu salito in quattro ore con l’uso, insolito per il capocordata Dibona, anche di alcuni chiodi. Nell'ottobre successivo, con le stesse due guide l’albergatore partecipò alla prima salita della parete nord della Torre Grande d’Averau - Cima Nord: nella cordata iniziale, verticale ed esposta, i tre incontrarono difficoltà di V, che superarono senza usare mezzi artificiali. 
Nel mese di settembre 1911 Amedeo tornò sulle torri d'Averau dove, sempre con Dibona, firmò la prima ascensione di ambedue le guglie (la Bassa e la Alta) che formano la Torre Quarta. Gli ampezzani tracciarono due itinerari di difficoltà media, molto frequentati ancora oggi. 
Altre informazioni sull’alpinista Girardi, per ora, non ne ho trovate: penso comunque che nel periodo antecedente la Grande Guerra, ricco di successi per l’alpinismo ampezzano, abbia vissuto sicuramente altre avventure. Queste contribuirono ad arricchire la storia locale e a far sì che il suo nome resti ancora presente su ben quattro cime attorno a Cortina.

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