La Torre Wundt, forse la montagna che ho amato di più in assoluto e dove sono salito per 19 volte nell'arco di un quindicennio, fin quasi alla fine del secolo XIX non si chiamava così.
Gli auronzani, sul cui territorio sorge il robusto torrione che domina dall'alto il magro Ciadin dei Toce, dove da tempo immemorabile pascolavano gli ovini della Val d'Ansiei, si chiamava Popena Piciol, Piccolo Popena.
Chissà perché Popena, visto che le cime del Popena, la Val Popena Alta e Bassa, il Passo e la Forcella Popena, le Torri di Popena, il Dito di Popena si trovano tutti dall'altra parte della valle, sul confine di Auronzo con Cortina?
Torre Wundt, fessura SE, 27/8/1984 |
In ogni modo, soltanto nel 1893 due alpinisti posarono lo sguardo sul torrione. Erano la guida di Cortina Giovanni Siorpaes Salvador detto “Jan de Santo”, e il Barone Theodor von Wundt, alpinista germanico con due passioni: le scalate invernali e la fotografia.
Il torrione, che incombe per circa 200 m d'altezza sul Passo dei Toce e i due alpinisti salirono il 27 giugno circuendolo dapprima da N per un canale, poi rimontando alcune cenge, un ripido pendio roccioso ed una parete di solida dolomia, dal 1893 si chiama Torre Wundt a ricordo del pioniere.
La sua guida, morta quarantenne nel 1909, è ricordata invece poco lontano, dal Campanile e dalla Cima Antonio Giovanni.
La sua guida, morta quarantenne nel 1909, è ricordata invece poco lontano, dal Campanile e dalla Cima Antonio Giovanni.
Dopo mezzo secolo dalla prima salita, nel 1938, fu scoperta la via da SE, lungo la fessura-camino che s'impone alla vista nell'ultimo tratto di salita dal Pian dei Spiriti al Rifugio Fonda Savio, ed è diventata l'itinerario più frequentato, anche se non certamente facile, per accedere ai 2517 m della vetta.
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