Per
gli amanti delle statistiche, ricorre oggi il
settantacinquesimo compleanno di un itinerario alpinistico molto apprezzato dagli
estimatori dell’arrampicata classica: una via comoda e
panoramica, su roccia buona e protetta, con una discesa veloce e un punto d’appoggio nei pressi.
Sto citando l'amata fessura sulla parete SE della Torre Wundt nei Cadini di Misurina, proprio di faccia al Rifugio Fonda Savio.
Scopritori dell’itinerario in questione, salito per la prima volta
il 7/9/1938, furono due personaggi che potevano essere padre e
figlio. Capo cordata era il longaronese Piero Mazzorana (1910-80),
trapiantato ad Auronzo e guida alpina a Misurina da tre stagioni. Il suo secondo era il conte udinese Sandro Del Torso (1883-1967), che aveva scoperto le Dolomiti in età matura e
nel decennio 1932-42, coi migliori alpinisti e guide del periodo,
aprì 34 vie fino al 6° grado.
Quell’estate Del
Torso poté iscrivere nel suo carnet ben cinque prime salite, mentre
Mazzorana ne scoprì tre, fra le quali un’altra – parallela,
ma non altrettanto godibile - sulla stessa parete della Torre Wundt, il 20
settembre con la veneziana Ilde Scarpa.
Durante una delle mie tante salite, 27/8/1984 |
Passarono quattro
anni prima della seconda salita dell'itinerario, destinato a
divenire una classica dolomitica ancora di moda (merito dei
mantovani Mario Pavesi e Cesare Carreri, il 14/8/1942), diciotto per registrare la prima invernale (effettuata da
Bruno Baldi e Sergio Scarpa l’11/3/1956), e quarantatré per la prima salita di chi scrive, che conobbe la Wundt il 12/8/1981 con l'amico bolognese Mario Sanvito.
Il sottoscritto, che in quegli anni si era attaccato a quella via in maniera quasi maniacale, rifacendola una ventina di volte nello spazio di tre lustri, il 7/9/1988 era pronto per salire al Rifugio
Fonda Savio e festeggiare degnamente con l’ennesima salita il mezzo secolo di vita dell’itinerario.
Sarebbe stata un’occasione di rilievo, ma all’ultimo momento l'amica interpellata diede forfait senza motivo, e la giornata fu dirottata sulla più semplice, ma ugualmente piacevole, via ferrata “Bovero” sul Col Rosà.
Sarebbe stata un’occasione di rilievo, ma all’ultimo momento l'amica interpellata diede forfait senza motivo, e la giornata fu dirottata sulla più semplice, ma ugualmente piacevole, via ferrata “Bovero” sul Col Rosà.
Buon 75° dunque, carissima Fessura Mazzorana!
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