11 nov 2013

A tu per tu col gallo cedrone

Quante volte in natura capita di sorprendere, o essere sorpresi, da animali? Credo sia successo a tutti; un camoscio, un capriolo, magari un cervo, uno stambecco, una vipera hanno sicuramente movimentato qualche nostra gita in montagna. 
Fin qui niente di strano. Personalmente ricordo vari episodi, uniti fra loro dall'emozione destata dall’incontro con la fauna dolomitica, tanto più in occasioni in cui ero solo e immerso nei miei pensieri, per cui l’incontro con un selvatico anche piccolo poteva causare sorpresa o apprensione. 
Oltre alla discesa al galoppo di almeno 60 camosci, cui assistetti nella primavera 1985 mentre iniziavo a salire verso la sommità de Ra Ciadenes, mi viene in mente un altro episodio, curioso più che spaventevole. 
Stavo percorrendo, lentamente e intento ad ossigenarmi a pieni polmoni, la carrareccia militare dei Tizoi Storte verso Lerosa.  Erano i primi di maggio, non c’era nessuno e varie chiazze di neve disturbavano la progressione. L’idea era quella di salire sulla Croda d'Ancona; giunto però ai Ciadis, dovetti arrendermi, perché il versante N della Croda era ancora coperto da una cospicua coltre nevosa, che suggeriva di scendere a più miti consigli. 
Lungo la strada fui sorpreso da un rumore insolito, forte e secco come uno sparo o  una catasta di legna che si rovescia, e mi si gelò quasi il sangue, Alzando lo sguardo, vidi con stupore un "pallone" nero con le ali che si sollevava da un folto cespuglio: era un gallo cedrone, animale goffo e schivo che dà raramente l'occasione di essere visto en plein air a chi non sia fotografo, naturalista, cacciatore. 
Il gallo cedrone in Via della Difesa a Cortina,
13/2/2011
Al Cason de Lerosa, un paesano arrivato lassù da poco mi confermò che, alcuni minuti prima, aveva fatto il medesimo incontro. Fui lieto di condividere con lui, non dico lo spavento, ma il brusco risveglio dai nostri pensieri per merito di un volatile sicuramente difficile da incontrare lungo un sentiero, e tanto più in centro a Cortina, come documenta l'immagine qui sopra, che ho scattato a pochi passi dal Santuario della B.V. della Difesa una fredda mattina d'inverno.

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