Sono stato un frequentatore dilettante, anche più volte in una stagione, dello spigolo SE del Sas de Stria, il profilo della cima che domina il Passo Falzarego e si presenta elegante e snello soprattutto se visto dalla strada che scende in Agordino.
Aperta in un anno povero di scoperte (il 1939) dai vicentini Colbertaldo e Pezzotti, nelle prime cordate la via segue fedelmente il tagliente sud della rocca, deviando in alto verso est per infilare un caratteristico cunicolo che porta ad una cengetta, una cordata sotto la vetta.
Facilitata da ancoraggi fissi, la via Colbertaldo-Pezzotti è nota, soprattutto ai corsi roccia e a chi lassù inizia o termina l’attività stagionale. L’attacco dista meno di mezz'ora di cammino dalla strada, e il ritorno si svolge lungo il versante NO, su un sentiero e trincee di guerra segnalate. Dal 23.X.1977, quando vi festeggiai in anticipo il mio diciannovesimo compleanno, e dal 29.X.1978, giorno in cui onorai sempre lassù il ventesimo - con una delle ultime sigarette gustate sulle cime - ho salito lo spigolo molte volte, apprezzandone sempre le peculiarità alpinistiche e paesaggistiche e godendo l'ascensione, divertente ma mai banale e inserita in un contesto di prim’ordine.
Ho scritto altrove dell’ultima visita, avvenuta in una fresca giornata del giugno 1993; rivedo ancora la faccia perplessa dell'amico avvocato, uscito in cima mugugnando che, per lui, giungere dopo una scalata su una vetta “facile”, dove anche i più scarsi arrivano in un’oretta di cammino, magari fanno merenda schiamazzando e lasciano anche cartacce, non aveva tanto sapore.
Sas de Stria dal Falzarego, col profilo dello spigolo a sinistra (foto E.M.) |
Vorrei però rievocare il flash di un'altra salita dei primi anni.
7.VII.1982: non dimentico tanto facilmente quella giornata, perché rimettevo per la prima volta piede sulla roccia dopo sei mesi dall’incidente in cui ruppi un legamento del ginocchio e portai poi il gesso per oltre due mesi.
Salii lo spigolo con mio fratello, issandomi praticamente di braccia in alcuni tratti, perché la gamba destra era fiacca e il ginocchio faticava a piegarsi; la soddisfazione però fu grande, ed ebbi la riprova che a ventiquattr’anni nemmeno compiuti potevo fare ancora q1uesto e altro.
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