Pilastro angolare del crinale dolomitico del Pomagagnon, disertato e severo angolo dei monti d'Ampezzo, il Pezovico – dal nome tanto antico quanto indecifrabile - domina dall'alto della modesta quota di 1933 m. la spianata di Fiames e l'ex sede della ferrovia Cortina-Dobbiaco.
Fiancheggiato da un risalto tondeggiante che curiosamente non ha ancora un oronimo personale, supera l'altro in altezza di 81 m. e non sarebbe difficile da raggiungere da Forcella Alta se questa, incisione di cresta senza importanza, non fosse complicata da avvicinare, per il generale decadimento del sentiero di guerra che vi sale, durante la 1^ guerra mondiale il Pezovico fu rinforzato con opere difensive dai soldati italiani, e poi scavato alla base da due gallerie ferroviarie.
Ignorato da Antonio Berti nella guida "Dolomiti Orientali" e liquidato come poco importante nella guidina Rother sul Cristallo-Pomagagnon dei coniugi J. e A. Schmidt (1981), il Pezovico è stato brevemente considerato nel libro sul gruppo del Cristallo di Luca Visentini (1996); l'autore però, pur preciso nelle sue descrizioni, non fornì alcun dettaglio della salita, che non aveva compiuto, e si fondò su quanto riferitogli dallo scrivente, che sulla cima salì due volte.
Rileggendo oggi la simpatica, in parte utile, guida Rother nel 40° anniversario dalla pubblicazione, e confrontandola con alcune immagini del Pezovico, scattate nello scorso settembre dai pressi della stazioncina di Fiames, ci ha incuriosito il paragrafo 43. Citando la parete S.E. del monte, che origina da Forcella Bassa, esso le dedicava poche righe, calcolandone l’altezza in 350 m. e affermando che, all’epoca, non risultava ancora salita.
Le due cime del Pezovico (foto I.D.F.) |
Dev’essere una delle poche pareti a Cortina di una certa prestanza a non vantare, almeno fino a quarant’anni fa, alcuna via, ma certamente una ragione ci sarà stata! L'unica via aperta fino ad oggi sul Pezovico risale la parete S.O., che si affaccia sulla Statale d'Alemagna. Tentata da Casara negli anni '40 e poi da due giovani Scoiattoli di Cortina, fu infine salita nel febbraio 1992 da Pozza e Petillo, che dormirono presso la cima e calarono quindi a valle verso nord. Per ora, sul versante di cui scriviamo, abbiamo soltanto la notizia privata di una risalita dell'ostico canalone che divide Quota 1933 da quella innominata, che da tempo abbiamo battezzato privatamente Quota 2014, opera in solitaria del giovane Albert Brizio, compiuta l’ultimo giorno d’estate del 1986.
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