"Bondì Dolomites" è un ponderoso volume (quasi 500 pagine per 2,8 kg di peso), illustrato da moltissime immagini spesso inedite e uscito poco prima di Natale da Nuovi Sentieri Editore di Belluno.
L'opera nasce da un’iniziativa di tre persone, di provenienza e formazione diverse: Alfredo Weiss, amministratore pubblico e privato fassano e storico Presidente della Marcialonga di Fiemme e Fassa; Renato Constantini Ghea, tipografo e albergatore ampezzano trapiantato a Vigo di Fassa, e Bepi Pellegrinon, alpinista Accademico del Cai e scrittore di Falcade, editore dell’opera.
Il trio ha unito le proprie forze dopo una constatazione e con un proposito, che riassume così: “Scorrendo l’infinita bibliografia esistente sul mondo dolomitico c’eravamo accorti come fosse carente l’approfondimento legato alla quotidianità della vita della gente, alle esigenze di queste fiere popolazioni che, giorno dopo giorno, epoca dopo epoca, sono riuscite a vivere in questi luoghi tanto belli quanto difficili e inospitali. Le ricerche, effettuate con la preziosa collaborazione di tanti studiosi ed appassionati, sono state incentrate sull’ingegno e sull’intelligenza espressa, unitamente ad un ammirevole talvolta smisurato coraggio, da questi uomini e donne che seppero trovare le giuste vie per vivere nelle ristrettezze dell’ambiente montano.”
Avvalendosi dei contributi di circa 50 autori esperti in varie materie, in 50 capitoli il volume spazia a giro d’orizzonte sulla vita, la cultura e le espressioni dell’ingegno proprie delle genti dei Monti Pallidi, da Fassa ad Ampezzo, da Badia al Comelico, dall’Agordino alla Val Gardena, da Zoldo al Bellunese. Ed il sottotitolo “Gente dei Monti Pallidi. Vita Cultura Ingegno”, inquadra pienamente i contenuti; alle comunità che abitano il territorio dolomitico, divise tra due regioni e tre provincie, nonché a coloro che tra le Dolomiti vengono da tutto il mondo come ospiti, la pubblicazione si indirizza con uno spirito aperto e un intento divulgativo.
“Bondì Dolomites” è ricco di informazioni, curiosità e analisi storiche, linguistiche e culturali di livello, intese ad approfondire e far apprezzare l’anima del popolo “ladino”, che per secoli si è sempre impegnato e oggi continua nel coltivare e preservare un ambiente prezioso e benedetto. Il libro parla di alpinismo, architettura, arte, artigianato, cooperazione e mutualità (principale partner dell'iniziativa è la Cassa Rurale Dolomiti-Credito Cooperativo Italiano), folklore, gastronomia, geologia, letteratura, musica, ospitalità, sport, storia, turismo, usanze e altre poliedriche sfaccettature di un mondo antico, sospeso tra tradizione e modernità, conservazione e omologazione, che riesce ancora a bilanciare discretamente, per conservare il bene unico del territorio e far sì che le generazioni possano sempre viverci, valorizzandolo anche per il futuro.
Un plauso va fatto alla grafica e stampatrice, la Tipografia ampezzana Print House, e un piccolissimo rilievo su alcuni refusi, certamente fisiologici in un lavoro di questa portata, ma che non sono sfuggiti ai lettori più pedanti!
Non sono dolomitico, quindi non sta a me giudicare. Da esterno ho però apprezzato molto il fatto che questo libro tenda a equiparare luoghi e smorzare campanilismi tra regioni, province e comuni, a differenza di molti altri articoli e pubblicazioni degli ultimi tempi. Dedica cioè le stesse attenzioni, a livello storico e culturale, a paesi a Nord, quale San Candido, e paesi a Sud, quali Ospitale di Cadore e Sedico; paesi a Est quale Comelico Superiore e Paesi a Ovest quale Fiera di Primiero. Con qualche accenno anche alla Carnia. A me piace così.
RispondiEliminaIn effetti, uno degli scopi del volume è proprio questo: superare i confini e parlare della gente dolomitica come di un tutt'uno.
EliminaA chi scrive, che modestamente ha dato un piccolo contributo nella parte che concerne l'alpinismo, pare che l'operazione sia ben riuscita. superando così altri volumi analoghi, ristretti ad una provincia, una regione, una etnia o ad altri criteri selettivi.
Grazie dell'osservazione e buona lettura!