Un’immagine di una delle nostre visite all’amata Torre Wundt, che risale all’estate 1984, mi è inaspettatamente giunta ad inizio anno dal compagno di tante avventure Alessandro, che ho rivisto in dicembre in un locale del Cadore, luogo in cui si è trasferito dopo anni vissuti a Roma.
L’immagine ha riportato ancora una volta alla mente la quasi maniacale affezione da dilettante ad una cima e una via dolomitica classica: la fessura Mazzorana-Del Torso sulla parete sud della Torre Wundt, tra i Cadini di Misurina.
Alessandro, Maria Neve, Andrea, Ernesto (disteso) in vetta |
La via fu tracciata il 7.9.1938 dal giovane Piero Mazzorana, nato a Longarone e guida in Auronzo dal 1936, insieme al friulano Sandro Del Torso, compagno fra gli altri di Comici, Maraini e Piaz. La via sulla Wundt fu solo una delle cinquantaquattro (secondo Severino Casara; forse qualcuna in più, comprese le varianti) ascrivibili alla guida sulle Dolomiti, dal Sella fino ai Brentoni, e si può ritenere una delle sue più conosciute e ripetute. Mazzorana, che per un quarto di secolo custodì il rifugio Auronzo, si è spento a Merano, appena settantenne, nell’aprile 1980.
La storia dell’itinerario, breve e piacevole ma non banale, si compendia in date e nomi non tutti noti, qui raccolti per puro gusto statistico; 7.9.1938: prima ascensione; 14.8.1942: seconda, Mario Pavesi e Cesare Carreri di Mantova; 25.7.1954: variante, Bruno Crepaz e Piero Zaccaria di Trieste; 13.3.1956: prima invernale, Bruno Baldi e Fabio Pacherini di Trieste; 10.8.1972: altra variante, Diego Zandanel, guida di Cortina, con Giuseppe Buleghin di Milano; 12.8.1981: prima delle salite di chi scrive, con Mario Sanvito di Bologna; estate 1986: riqualificazione delle soste e della via di discesa, Florian Pörnbacher, attuale gestore del rifugio Fonda Savio.
Sulla fessura, che si eleva a soli dieci minuti dal confortevole rifugio, si avvicendano sicuramente sempre cordate da ogni dove. Riguardando la fotografia, in cui siamo in cima con Alessandro, Maria Neve e Andrea, il pensiero è corso di nuovo alle mie 18 salite nel corso di un quindicennio; sotto sotto, spero che i visitatori odierni della Mazzorana ricevano dalla via la stessa gratificazione che fu nostra in quegli anni spensierati, e veniva spesso coronata da un momento simpatico.
Entrando al rifugio per la bevuta finale, i gestori mi accoglievano quasi sempre così: “Sei venuto su per la tua Torre?”
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