In montagna ho vissuto anche qualche esperienza particolare e che mi piace ricordare. Sto pensando a tre escursioni con animali domestici: un cane, un gatto e una capra seguirono me, familiari e amici rispettivamente sulla Scala del Minighèl in Tofana, lungo la ferrata e la normale del Col Rosà e nella traversata da Antruiles a Fodara Vedla per Forcella Camin.
Mi sovviene nitidamente il ricordo del gatto in ferrata. Era la metà degli anni ’70 ed esordivamo nelle nostre scorribande montane quando, con mio fratello e due amici, salii la ferrata Bovero sul Col Rosà, che avevo già percorso con i miei genitori intorno al 1968.
Niente di eroico, certo, visto oggi; ma allora ero il "vecchio" del gruppo e avevo sedici anni! Partendo dal campeggio di Fiames, ci si materializzò subito davanti un micio, che prima ci annusò ben bene e poi, convinto, iniziò a trotterellare con noi lungo la strada bianca di Pian de ra Spines.
A Forcella Posporcora ce l’avevamo ancora tra i piedi, all'attacco della ferrata pure. Che fare? Carlo prese l'iniziativa e ficcò il felino nello zaino, lasciando fuori solo la testa; quello, per nulla intimidito, si lasciò accarezzare - anche da me, che non ho mai avuto un gran feeling con gli animali - e salì "in carrozza" con noi fino in vetta.
Il Col Rosà, da Fiames (foto I.D.F.) |
Chiudendo
la gita al campeggio, mosso dall’istinto, il micio cambiò
strada e, così com'era apparso alcune ore prima, sparì. Non
miagolò nulla; tra me e me, però, gli rivolsi un sommesso ringraziamento per la tenera, silenziosa, discreta compagnia che quel giorno ci
aveva fatto.
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