Il Boite, nato a nord della conca ampezzana, fluisce lungo l’intera valle alla quale dà il nome e, dopo circa 45 km, si getta nel Piave a Perarolo di Cadore.
A ben vedere, il torrente non possiede una vera e propria sorgente. Nasce dalle acque che scendono dagli altipiani di Fòsses e Rudo e che, dopo essere filtrate sotto terra attraverso il blocco calcareo su cui poggiano gli altipiani stessi, riemergono a nord della radura di Cianpo de Crósc, oltre Ra Stua. Nel tratto iniziale – caratterizzato da tranquille e scenografiche volute meandriformi e da una rara flora di sorgente e di torbiera – il torrente porta però il nome di Aga de Cianpo de Crósc.
L'Aga percorre la Val de Rudo fino al pascolo di Pian de Loa; sul margine destro orografico di questo si fonde con le acque del Ru de Fanes, nato sulla Munt de Gran Fanes e disceso per la valle omonima, dando vita a un lago e alle due famose cascate.
Poco prima di Pian de Loa, il Ru de Fanes riceve quello de Travenànzes, nato presso Forcella Col dei Bos e sceso lungo il solco vallivo omonimo, tra la Tofana e le cime di Fanes. Da ultimo, l'Aga si fa carico di un terzo rio, il Felizon, che sgorga dalle vivaci sorgenti alla base delle Punte del Forame e corre fino a Fiames; solo allora, allo sbocco della forra sotto la rocca di Podestagno, il corso d'acqua può fregiarsi del nome di “Boite”.
Nella cartografia, tra cui quella ufficiale dell'IGM, e nel patrimonio comune l'idrografia d’Ampezzo è un po' confusa, identificando come Boite anche le sorgenti e il corso dell'Aga de Cianpo de Crosc e fuorviando qualche visitatore del Parco Naturale che, giunto al rifugio Ra Stua in sandali, voleva guadagnare in pochi minuti il luogo natio del principale torrente ampezzano, decantato come "imperdibile".
Ecco il Boite! (foto E.M., 12 ottobre 2014) |
“Monti boschi e pascoli ampezzani nei nomi originali”, manuale di toponomastica di De Zanna e Berti, e ”Atlante del territorio silvo pastorale delle Regole e del Comune di Cortina d’Ampezzo” di Filippi (che denomina le sorgenti Aghes de Cianpo de Crosc) hanno riordinato un po' la questione. Nonostante i dubbi sollevati da qualcuno, ci siamo così convinti che si possa parlare di Boite vero e proprio solo a Pian de Loa, nei pressi dei due ponti alla base del canalone franoso che scende dal Col Rosà. Proprio lì, in condizioni meteorologiche autunnali e particolari, ci è occorso di riuscire a distinguere la fusione delle acque provenienti dalla destra e dalla sinistra idrografica, che quel giorno avevano due colori diversi.
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