10 gen 2013

L'ascensione della "Tetta" di Fosses


Trascorrendo un fine settimana di luglio al Rifugio Biella alla Croda del Béco per i festeggiamenti del centenario dalla costruzione, con Iside e Paola mi è capitato di salire  una cima che non conoscevo, ai margini del territorio d'Ampezzo .
La presenza di questa cima s’impone spesso nelle immagini e cartoline del rifugio (si nota già in quelle di epoca austro-ungarica); essa, salvo smentite, non ha un oronimo suo e offre come unico "piccolo-grande" pregio, un panorama esteso  fino alla valle d'Ampezzo ed ai suoi nuclei abitati più settentrionali.
Forse  per questo molti degli escursionisti, in gran parte stranieri, che d'estate salgono numerosi da quelle parti  perlopiù dal Lago di Braies lungo la tappa iniziale dell'Alta Via n. 1, mentre sostano al Biella per corroborarsi in attesa di riprendere la marcia, visitano volentieri la “Tetta”.
La "Tetta" vista dal Rifugio Biella,
22/7/07 (photo: courtesy idieffe)
E’ questo il materno ed evocativo oronimo, affibbiato chissà quando e da chi ad una cupola di rocce e magro pascolo, non quotata né indicata nelle fonti che ho consultato. La cupola emerge dal lunare acrocoro della Monte de Fòsses proprio in vista del rifugio, e da esso si raggiunge con  una mezz’oretta di traversata, dislivello e difficoltà minimi.
Sulla sommità, almeno al tempo della nostra salita, emergeva unicamente un solitario "cairn", il classico ometto di pietre, e nessun altro orpello: noi eravamo in tre e per un po' di tempo da lassù  godemmo in pace il silenzio e i vasti orizzonti sui monti del gruppo della Croda Rossa d'Ampezzo e su altri più lontani.
Di sicuro la “Tetta” fu raggiunta fin dall'epoca pre-alpinistica dai cacciatori che battevano quelle lande alla ricerca di ungulati, un tempo più numerosi ma oggi riapparsi con fatica dopo la recente epidemia, o più facilmente vi erano saliti i pastori, che in Fosses alpeggiavano gli ovini già nel Medioevo.
Senza alcun rilievo alpinistico, ma utile per impiegare un po' di tempo in relax a chi passi dal Rifugio Biella, quella cima fu una delle tante che iscrissi nel mio consistente carnet, e la breve salita in compagnia fu davvero piacevole.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...