1 nov 2020

Il segreto della Cima Cason de Formin

Negli anni Ottanta, percorremmo più volte la classica via aperta nel 1970 da Franz Dallago e Dino Constantini sul diedro O della Cima Cason di Formin, snella propaggine della Croda da Lago.

La prima salita si verificò a Ferragosto del 1982. Seguendo la relazione della guida “Berti”, trovammo poi subito il "segreto" per scendere dalla vetta: un sinuoso foro tra due massi, in cui ci si doveva infilare senza zaino e quasi trattenendo il respiro; era l'unica possibilità per schivare una zona di roccia friabile e malsicura.

Cima Cason de Formin dalla valle omonima
  (cartolina anni '30, raccolta E.M.)

Sfruttammo tranquillamente il foro dopo altre salite, fino al 1987. Quella volta ero con A.: ma, al momento di scendere… il foro non si trovò più! I massi che lo formavano, dopo secoli erano crollati uno sull’altro, e per risolvere la situazione si doveva uscire e affrontare una paretina esposta, più ripida di tutto il diedro sottostante.

Nulla di strano sulle montagne, dove fin dall'inizio dei tempi la morfologia cambia di continuo: una sorpresa però per noi, che ci eravamo abituati a gattonare ogni volta in un foro molto stretto, ma protetto e comodo. Sicuro non lo era: ma noi questo non lo avevamo previsto.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...