10 lug 2014

Pala del Asco e Pala de ra Fedes, due proposte molto diverse

Nel gruppo della Croda Rossa d'Ampezzo, ai celebrati pascoli di Lerosa fanno la guardia due elevazioni d'interesse puramente escursionistico, vicine e accomunate da oronimi  dedicati agli ovini. 
Una è la Pala del Asco (del montone, 2300 m), cupola erbosa apprezzata dagli sciatori ma meta anche di una facile escursione estiva fuori dalle tracce segnalate. 
Discesa dalla Pala del Asco verso i Tremonti
(foto E.M., estate 2003)
L'altra è la Pala de ra Fedes (delle pecore, 2733 m), primo dente della cresta NO della Croda Rossa, salita (forse a scopo militare) dall'austriaco Franz Nieberl nel 1915 e in seguito poco visitata. 
Nominata da Antonio Berti e da poche altre fonti, la Pala de ra Fedes richiede un accesso abbastanza delicato, al limite dell'alpinismo. Per la salita, ripida e su terreno instabile, occorre disinvoltura nel muoversi su un terreno friabile, con detriti e poco meno che vergine. In discesa, poi, sul versante opposto a quello di salita si incontra un erto colatoio con salti rocciosi e tracce di camosci, che va a finire in Val Montejela.
Mentre la Pala de ra Fedes è riservata a chi non ha bisogno di Internet, tabelle segnaletiche e bolli di vernice, quella del Asco può essere al centro di un più semplice “tour” naturalistico e panoramico in entrambe le stagioni, magari da completare salendo anche sul Castel de ra Valbònes (2380 m), caratteristico “guscio di tartaruga” incastonato nella vasta fiumana ghiaiosa del Graon de Inpó Castel (ghiaione dietro il Castello). 
Ricordo bene le mie due salite sulla Pala de ra Fedes e la scoperta dei due ometti che al tempo abbellivano la piccola sommità, deserta e riservata a “buongustai” di un certo modo di andare sui monti. Ma non dimentico i vagabondaggi sulla Pala del Asco, sia verde che innevata, i morbidi pendii di magro pascolo e, soprattutto, i tanti camosci che animavano le ghiaie circostanti. 
Peccato non sciare: mi piacerebbe confrontare la Pala del Asco estiva con quella invernale, sulla quale si spinge una sci-alpinistica che so essere frequentata e certamente remunerativa.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...