26 set 2016

Sulla cima delle Lavinòres, per il mio 30° compleanno

La cima delle Lavinòres (Lainòres per gli ampezzani, Sas dai Lavinùres per i marebbani, Sasso della Para per la tavoletta dell'IGM), rientra per poco nel territorio comunale di Cortina, poiché i 16,5 chilometri del confine con Marebbe rasentano proprio la cresta sommitale. 
Il nome ampezzano di questa cima detritica ed erbosa, di buon interesse escursionistico e salita con gli sci fin dagli inizi del '900, deriva dalla sottostante particella forestale e si rifà ai termini “la(v)ìna”, “slavina, valanga”, o meglio “la(v)inà”, “solco, canalone di discesa delle valanghe, plaga boschiva ingombra di piante atterrate dalle valanghe”. 
La croce di vetta, verso Cortina 
(da kronplatz-resort.com)
I marebbani, invece, presero come punto di riferimento la “para” (pala, ripido pendio) di magra vegetazione che dalla cima cala sul versante della Val de Mez, a Cortina detta Ruoibes de Inze, e si distingue agevolmente dalla Statale 51 d'Alemagna, nei pressi del tornante di Sant'Hubertus. 
In ogni modo, quale che sia l'origine del nome, le Lavinòres è una di quelle cime sulle quali è sicuramente iniziato l'alpinismo dolomitico, poiché fu raggiunta fin da antichi tempi da pastori e cacciatori di entrambe le vallate confinanti, alla ricerca di pecore e capre sbrancate o di ungulati. 
Al sottoscritto, "ra Lainòres" evocano memorie quasi d'infanzia. Ho già scritto altrove che la mia prima ascensione su quel culmine coincise con il giorno in cui gli americani sbarcarono sulla Luna: era quindi il 20 luglio 1969.
Avevo undici anni, e molto di quello che mi fu mostrato e spiegato in quell'escursione mi è rimasto impresso, ivi compresa la coppia di pernici che, disturbata dai nostri passi, prese il volo proprio davanti a noi che risalivamo la cresta. 
Negli anni successivi ho toccato la cima altre volte (ne ricordo bene quattro, ma sono state molte di più), tra le quali una in particolare, in cui lassù ricordai con alcuni amici il mio trentesimo compleanno.
Nella fresca giornata del 23 ottobre 1988, lungo la via di salita e sulla cima della Lainòres non incontrammo anima viva: e non si poteva desiderare di più.

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Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...