9 giu 2014

Cima NE di Marcoira, una bella via normale

Pensate che a Cortina, soprattutto nella stagione di maggior fermento, non esistano quasi più gli angoli di tranquillità? Sottovalutate Cortina! 
“Via dalla pazza folla” (e senza voler offendere la folla), solo allargando di poco il facile orizzonte di comodi rifugi e famose vie ferrate e spostandosi di qualche passo dai soliti sentieri, Cortina svela  - infatti - un ventaglio di boschi silenziosi, cime deserte, forcelle solitarie, valli isolate, dove la sola compagnia è quasi sempre quella di se stessi. 
Esempio, vissuto più volte negli anni e sempre con grande piacere? La normale della Cima NE di Marcoira (un satellite minore del Sorapìs, con l'accento sulla i), di accesso semplice seppure non banale, gratificante e poco noto anche ai locali. La Cima NE di Marcoira (o Malquoira, 2422 m), è ben visibile dal Passo Tre Croci, e i suoi fianchi, per fortuna, sono ben distanti dalla saturazione di presenze umane. 
In cima, verso le Tofane, 19/7/2003 
(foto E.M.)
La Cima cominciò a ricevere qualche visita in più dalla fine degli anni '90 grazie a un articolo che chi scrive pubblicò sulla rivista "Cortina", e alla posa in vetta del primo libretto per le firme, avvenuta il 10/10/1999. 
Anche se Forcella Marcoira e la vicina Forcella del Ciadin, trovandosi lungo i sentieri che collegano Faloria e il Passo Tre Croci con il Lago del Sorapis, sono luoghi abbastanza reclamizzati, la Cima NE di Marcoira, che si abbassa verso le citate forcelle con un enorme, ripido pascolo costellato di stelle alpine, gode da sempre una invidiabile tranquillità. 
Frequentata da antichi pastori, i quali alpeggiavano gli ovini nella conca del Ciadin del Lòudo che si stende ai suoi piedi, e da rari scalatori, che fin dagli anni Venti del '900 aprirono alcune vie sulle sue pareti, la cima è un vero gioiello ambientale.
Se ne raggiunge l'angusta sommità da Forcella Marcoira, seguendo labili tracce di ovini e ungulati, che richiedono solo un piede abbastanza fermo. Se già tra gli alberi di Tardeiba, man mano che ci si alza è palpabile l'isolamento da ogni rumore, sulla sommità della Cima ci si sente proprio distanti da tutto: lo confermano le numerose salite di un "Bergvagabunde" che ha sempre cercato mete simili, scoprendone numerose ed estendendo sempre le sensazioni provate lassù a chi era con lui.
Per una giornata, magari intorno a Ferragosto, "la Marcoira" potrebbe rivelarsi un’esperienza da provare!

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...