1 ott 2015

Punta della Croce, una salita facile e godibile

Le nostre guide alpine conoscono e frequentano le montagne ampezzane roccia per roccia, passo dopo passo. Da molte generazioni anch'esse condividono la passione, l’esperienza e lo spirito d'avventura con chi desidera vivere senza pensieri la bellezza dei nostri monti, delle ferrate, dei sentieri e dei rifugi. Le guide sono al servizio di tutti - piccoli o grandi, neofiti o esperti - per garantire un divertimento sano, emozioni autentiche, avventure insolite e in tutta sicurezza. 
Nel corso degli anni però molto è cambiato: il tipo di clientela che ricerca le guide, il genere di itinerari richiesti, la professionalità delle guide stesse. Oggi si lavora sulle ferrate . anche d'inverno - abbastanza sui sentieri, un po' meno sulle vie di scalata che non siano quelle sulle pareti classiche, o quelle delle falesie naturali o artificiali. 
Punta della Croce e Campanile Dimai,
da Mietres (foto E.M., estate 2008)
Ma torniamo ai sentieri: ero ragazzo quando, nel programma delle gite estive (ideate dalla guida Simone Lacedelli negli anni '50) ai clienti si proponevano alcune mete inusuali, oggi abbandonate. Ne ricordo in particolare una: la Punta della Croce, sulla dorsale del Pomagagnon. La Punta, salita già da Paul Grohmann prima del 1877, si conquista partendo da Ospitale, attraverso la Val Pomagagnon e i Prade del Pomagagnon, che ne lambiscono il lato nord. L'ho raggiunta alcune volte, fra le quali mi piace ricordare in particolare quella del 31 ottobre 1999, in una giornata calda e luminosa che sembrava sfuggita all'estate. 
La rampa di circa cento metri di dislivello che separa i Prade del Pomagagnon dal punto più alto, presenta zolle d'erba e detriti; per salirla occorrono meno di venti minuti, su difficoltà di I grado, e l'approccio è tanto lineare nella bella stagione quanto ostico nel caso vi si trovi neve o ghiaccio. 
La prova? Nel settembre 2001, lungo la rampa finale della Punta - che stavo salendo con mia moglie - c’imbattemmo addirittura in un chiodo con un cordino, piantato forse da qualcuno salito d'inverno dal versante sud, e poi trovatosi in difficoltà nello scendere da quello nord, divenuto uno scivolo ghiacciato. 
La Punta della Croce è un'escursione misconosciuta: è un peccato, perché la panoramica vetta vede sicuramente più gracchi che persone, mentre la dirimpettaia e "trendy" Punta Fiames è interessata dalla primavera al tardo autunno da un via vai quasi garantito.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...