La Stollaalm-Malga Stolla, posta a 1930 m di quota sul versante orientale della
Croda Rossa d'Ampezzo in Comune di Braies, è un luogo non molto noto, ma con un "che" di particolare.
Malga Stolla, photo courtesy commons.wikimedia.org |
Pur distando solo mezz'ora dal frequentato altopiano
di Pratopiazza, tutto sommato è un angolo appartato, dove di solito non si transita ma occorre recarsi apposta.
Quando ripetevamo ogni anno la via normale della Punta del Pin, passammo a Malga Stolla un paio di volte: la dimessa capanna era chiusa e pareva quasi abbandonata, per cui non suscitò in noi alcuna curiosità. Con sorpresa la trovammo aperta e gestita nel luglio 2003, quando arrivammo fin lì con un paio di amici divagando da Pratopiazza, dopo aver salito la Val dei Canopi.
Qualche tempo dopo tornammo in condizioni nettamente invernali, un 20 novembre, risalendo da Ponticello la valle da cui la malga prende il nome.
Quando ripetevamo ogni anno la via normale della Punta del Pin, passammo a Malga Stolla un paio di volte: la dimessa capanna era chiusa e pareva quasi abbandonata, per cui non suscitò in noi alcuna curiosità. Con sorpresa la trovammo aperta e gestita nel luglio 2003, quando arrivammo fin lì con un paio di amici divagando da Pratopiazza, dopo aver salito la Val dei Canopi.
Qualche tempo dopo tornammo in condizioni nettamente invernali, un 20 novembre, risalendo da Ponticello la valle da cui la malga prende il nome.
Salendo mi colpì in modo particolare la stradina d'accesso, che d'inverno si copre di numerose cascatelle d'acqua
gelata nel freddo tratto inferiore e di neve in quello
superiore: quel giorno si camminava bene, ma senza ramponi ci volle tutta l'attenzione
possibile, dalla partenza all'arrivo. Il fascino della piccola conca che ospita la malga, seppure questa fosse deserta, in quella giornata "alaskana" è rimasto nel ricordo.
Immagino che Malga Stolla, ammodernata di recente con una seconda costruzione al fianco e l'allargamento della stradina che viene dalla valle, non voglia/possa aprire anche d'inverno perché, fra l'altro, forse non sopporterebbe un pesante afflusso turistico e non potrebbe garantire un servizio adeguato.
Il luogo, anche senza mucche al pascolo e pur avaro di sole, riveste comunque un certo fascino anche fuori stagione.
Il luogo, anche senza mucche al pascolo e pur avaro di sole, riveste comunque un certo fascino anche fuori stagione.
Quel 20 novembre, unica nostra visita d'inverno, prima
di lasciare la silenziosa conca ci pensammo un attimo: ma un brivido di freddo
ci diede il "la", obbligandoci a fare gli ultimi due passi e affrontare la
consueta, bonaria confusione che pervade Pratopiazza quasi tutto l'anno.