3 ago 2018

Il Camino Barbaria del Becco di Mezzodì non attira più nessuno?

In questo agosto potremmo tener conto del 110° anniversario di una via alpinistica che un secolo fa riscosse un cospicuo favore tra i pionieri, ma in seguito fu surclassata da cose più comode e sicure, su rocce più solide e accarezzate dal sole, più divertenti e così via.
Era il "Barbariakamin", il camino che solca quasi verticalmente per circa 200 m il versante nord del Becco di Mezzodì, in faccia al rifugio Croda da Lago. L’ombroso camino, “di un pulito quarto grado” secondo Dino Buzzati, fu salito il 19 agosto 1908 (e non il 2 settembre 1908, come riportano le fonti che copiano da altre fonti inesatte), dai veneziani Francesco Berti - dedicatario del percorso attrezzato della "Cengia del Banco" sulla Croda Marcora - e Ludovico Miari, scortati dagli ampezzani Bortolo Barbaria e Giuseppe Menardi.
Bortolin Zuchin, tra Bruno Sceco
e Celso Meneguto, anno 1941?
“Bortolìn Zuchìn”, figlio e padre di guide e specialista dell'arrampicata in camino, aveva trentacinque anni ed era guida da sette: lo troveremo in montagna per lungo tempo visto che ancora nel 1939, poco meno che settantenne, firmò il libro di vetta del Piz Popena, sul quale era giunto con un cliente.
“Bepe Bèrto”, contadino nel villaggio di Crignes, celibe, di anni ne aveva trentanove ed  era in esercizio dal 1896. Allo scoppio della guerra, nonostante l’età matura fu richiamato lo stesso e concluse tristemente l'esistenza in un ospedale militare nel novembre 1918.
Prime ripetitrici del camino, il 31 luglio 1909, furono le baronesse ungheresi Ilona e Rolanda von Eötvös, scortate dai famosi "Tone Déo" e "Tino Scèco". il 7 agosto 1910 Fritz Terschak fu il primo a cimentarvisi senza guide con A. Mayer; quattordici giorni più tardi Francesco Jori, giovanissima guida, giunse a Cortina da Alba di Canazei per fare il “Barbariakamin” da solo, impiegando due ore dal rifugio alla cima del Becco. Nulla si sa invece di un'eventuale prima salita invernale.
Il camino Barbaria-Berti-Menardi-Miari, salito fino al 1914 circa venticinque volte, manca dalle antologie di scalate dolomitiche classiche. Personalmente mi era venuta voglia di infilarmici nel luglio 1982, ma non trovai chi fosse disposto a condividere l'avventura, che oggi non posso raccontare. Da nessuno degli scalatori che conosco meglio ho sentito mai nominare e apprezzare la via, che fra poco compirà centodieci anni, ricorda un'abile guida che si distinse anche come intarsiatore, ma forse non attira più nessuno.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...