5 dic 2013

Una montagna assolutamente “fuori dal coro”

Alcuni anni fa, in pieno agosto, misi piede con un amico sulla sommità di una montagna assolutamente “fuori dal coro”: la Cima Scotèr, gruppo delle Marmarole, ben visibile dal centro di S. Vito di Cadore e incredibilmente ignorata. 
Un buon appiglio per salire la montagna era stata la descrizione pubblicata da Luca Visentini in “Antelao Sorapiss Marmarole” nel 1986, dove si leggeva: “È cima tra le più belle di questa regione. Irragionevolmente dimenticata e trascurata. Notata, indicata sulle carte, ma sprofondata nel segreto di quei pochi – 10 salite dal 1940 al 1985!- che hanno potuto ammirare, calcando la sua vetta, l’immagine più diretta ed ideale dell’Antelao …” 
Cima Scotèr, dall'Antelao
(photo: courtesy of skiforum.it)
L’anno in cui salimmo, in vetta eravamo i secondi: dopo di noi non so, ma penso che ben poche persone giungano ogni stagione sullo stretto terrazzo sommitale della Cima, superando i cento metri circa di dislivello che lo dividono dal temuto Passo del Camoscio, con difficoltà intorno al primo grado superiore su rocce piuttosto friabili ed esposte, ma che non ricordo molto problematiche.
La prima ascensione della Scotèr si deve ad una folta comitiva: i germanici Ernestine e Otto Lecher e C. Reissig con le guide ampezzane "Joani Zuchìn", "Cànjelo Bonèl", "Piero de Jènzio" e "Cànjelo de Valbòna", il 25/8/1900. 
Una curiosità: nei libretti di "Tita Valiér" (1878-1952), brava guida alpina sanvitese in auge fra gli anni ’10 e ’30 dello scorso secolo, ho trovato le attestazioni di quattro salite con clienti sulla prospiciente, e un po' più impegnativa Cima Belprà, ma nemmeno una sulla Cima Scotèr, che pure impone sul paese a noi vicino un'alta e massiccia figura.

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Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...