26 lug 2017

Ricordo di Argìa, Giovanni e Mirka del Monte Piana

In Casa di Riposo a Pieve di Cadore, si è spenta sabato 22 luglio a novant'anni Severina Mazzorana: chi ha buona memoria, la ricorderà meglio col nome Argìa e il cognome De Francesch. Dagli anni '60 Argìa - cugina della guida Piero Mazzorana, storico gestore del rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo - insieme ai familiari fu l'"anima" del rifugio dedicato al Maggiore romagnolo Angelo Bosi e situato a quota 2205 sul Monte Piana tra Misurina e Carbonin.
Il rifugio Monte Piana, in una cartolina
di epoca ignota (archivio E.M.)
Nel 1962 il consorte Giovanni De Francesch - nativo di Col di Cugnan - aveva acquisito dai miranesi Giuseppe e Lino Coin, che ne erano proprietari dai primi anni '50, l'edificio costruito in legno su iniziativa di Agostino Martinelli Bianchi, già Capitano degli Alpini, per ristorare gli ex combattenti che salivano sul Piana a cercare le tracce della Grande Guerra e commemorare i compagni caduti. Inaugurato il 29.6.1931 e poi ristrutturato, durante il conflitto l'edificio aveva ospitato il Comando tattico del 3° Battaglione del 55° Reggimento fanteria "Treviso" della Brigata Marche.
Dal 1965 al 1972, "Nani" De Francesch sistemò e ampliò il rifugio, posto sul versante sud-est del tavolato del Monte Piana a circa mezz'ora dalla sommità, ricavandone una struttura in muratura a due piani che gestì con la consorte e i figli Mirka e Mauro, e tanti ricordano come gradito obiettivo di escursioni sia estive che invernali.
Privata immaturamente di Giovanni e del sorriso dell'ancora giovane Mirka, ora anche Argìa se n'è andata, lasciando Mauro a gestire - con la consorte Lucia e le figlie - l'esercizio dedicato all'eroico graduato Angelo Bosi, caduto sul "Monte Pianto” il 17 luglio 1915. 
Nel rifugio e in chi lo frequentò resterà sempre il ricordo di Giovanni, Mirka e Argìa De Francesch che, con tanta fatica, dedizione e senso di ospitalità, hanno saputo avvalorare un luogo cruciale per la storia nazionale, arricchito dal "Museo storico all'aperto della grande guerra" che ogni anno richiama visitatori da numerose nazioni.

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