5 set 2013

La Montagna di mio padre

A quindici anni dalla scomparsa, dedico questo pezzo a mio padre e alle salite che riuscì a compiere in gioventù. 
Si destreggiò in roccia solo per un breve periodo e, dati i tempi, conseguì anche onesti risultati. Pur frequentando “Scoiattoli” e guide dell’epoca, non ebbe la possibilità e poi il tempo materiale di fare di più, giacché metà dei suoi vent’anni volò via a Napoli, in Corsica e in Sardegna con la divisa addosso. 
Mio padre comunque non si dispiacque mai di non aver salito grandi vie, e andò in montagna per tutta la vita, amando specialmente i sentieri, le ferrate e i rifugi d’Ampezzo e non solo, e comunicando spesso a noi, prima piccoli incantati e poi più grandi saputelli, tante sue avventure giovanili. 
Tempo fa trovai in casa diverse fotografie di montagna, risalenti agli anni a cavallo della II Guerra Mondiale: d’inverno in Sennes, Fodara e Fanes, d’estate sul Cristallo e sulla Marmolada, sulla parete S della Punta Fiames, sulla via Inglese della Tofana II, sulla via Miriam della Torre Grande. 
Giuseooe Majoni sulla Punta Fiames,
24/8/1941
Mancavano quelle, se mai ce n’erano, di un’altra via nota ai primi del ‘900 e oggi dimenticata, che mi raccontò di aver tentato con un collega di banca: il Camino Barbaria del Becco di Mezzodì. Il freddo e l’umidità dell'autunno, la stanchezza o chissà che altro, li obbligarono a desistere, e da allora non tornò più su sul Becco, una montagna un tempo nota per le vie che offriva ma oggi messa abbastanza in disparte. 
Intorno al 1985, a me e mio fratello sarebbe piaciuto riportarlo sulla “paré” della Fiames, che secondo il libretto di via, mio padre aveva salito quattro volte tra il '40 e il '47 e di cui conservo due belle immagini. 
Non riuscimmo a combinare. Chissà come sarebbe andata ... Penso che sia un peccato non aver portato a termine con lui quella salita, in cui si sono arrischiate decine d’ampezzani, noi compresi! 

1 commento:

  1. Post toccante e racconto nostalgico al punto giusto da capire quanto affetto serbi per quella fotografia e per tutte le altre.
    Complimenti!

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