29 nov 2010

Michl e la pulzella boema

Per mitigare l'irrequietezza dovuta alle condizioni meteorologiche di questo periodo, che ci hanno obbligato a passare un paio di domeniche nell'ozio anziché addentrarci fra i monti, darò notizia di una via normale dolomitica oggi totalmente abbandonata. La percorsi nel 1994 con Orazio, Roberto e Roland: non mi piacque per niente, non la rifarei più, ma devo ammettere che mi rivelò una cima intrigante dal punto di vista storico e panoramico. Si tratta della via di Michl Innerkofler e Mitzl Eckerth sulla Torre dei Scarperi-Schwabenalpenkopf, visibile fin da Misurina, che si eleva solitaria su un piedestallo cupoliforme alla testata di Val Campodidentro, a N delle Tre Cime. La via, scoperta nel 1883 dalla guida Innerkofler con la giovanissima cliente, probabilmente non è più quella originale, poiché durante la Grande Guerra, la Torre - strategico punto d’osservazione sulla zona adiacente - fu alacremente fortificata, l’accesso alla sommità fu facilitato artificialmente, vi si tennero combattimenti furiosi e la morfologia della montagna fu modificata da lanci di bombe, scoppi ecc.. Debbo ammettere che non trovai del tutto agevole la salita. La via sarebbe valutata di media difficoltà, ma è molto friabile, alcuni passaggi sono rischiosi e la spianata della vetta è aerea e malferma: quindi, soddisfazione ne provai ben poca. In ogni modo, personalmente fui contento d’esservi salito, almeno per una questione estetica: la Torre sorge, infatti, in un ambiente grandioso, al cospetto della “Magnifica Trinità”, di certo viene salita raramente e quelle rocce sgretolate videro pagine alpinistiche e belliche di rilievo. Della non ricordo bene soprattutto l’oscuro e stretto camino iniziale; nella discesa attrezzammo un paio di calate a corda doppia, perché ai residuati bellici non era il caso di affidarsi, e alla fine dei conti fummo beati di salutare di nuovo la terra. Però, volete mettere la contentezza, per noi che a queste cose ci teniamo, per aver calcato a 109 anni di distanza le orme del grande Innerkofler e della sua pulzella boema?

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