23 gen 2014

Casera Campestrin, oltre trent'anni fa

Lasciatemi indulgere per l'ennesima volta (ma ramecrodes si alimenta anche di questo), a un piacevole ricordo, che voglio condividere con voi.
Di recente l'amico Roberto mi ha donato due diapositive passate in digitale, di una giornata in montagna di cui ricordo ancora un flash, ma che è ormai impallidita nel tempo: la traversata dal Passo Cibiana a Ospitale di Cadore attraverso il gruppo del Bosconero (Forcella Bella dei Sfornioi, Bivacco Casera Campestrin, Casera Valbona).  Due considerazioni: 
- mentre a Forcella Bella dei Sfornioi e a Casera Valbona sono passato altre volte, anche in anni non lontani, al Bivacco Casera Campestrin, di cui nel 2013 ricorreva il 50° dall'apertura, non ho avuto altre occasioni di salire, quindi la diapositiva è un "unicum"; 
- nell'immagine, datata 11 ottobre 1981 (son già trentadue anni ..., eravamo in gita sociale con altri soci del Cai di Cortina, del quale ero consigliere da pochi mesi) rivedo me, mio fratello, amici e conoscenti. Alcuni di loro sono scomparsi, in Montagna e non, altri non li ho più rivisti e non ne ricordo neppure il nome, altri ancora sono rimasti a Cortina e ci si ritrova, anche abbastanza spesso. 
E io dov'ero? Davanti, a sinistra:  giovane studente di Giurisprudenza, allampanato, con addosso cinquanta libbre in meno, capelli lunghi, un maglione grigio non certo di marca, e l'aria beata di chi sa che, il giorno prima, ha salito per la prima volta una bella via, il diedro Mazzorana sul Popena Basso. 
Ah, che tempi!

2 commenti:

  1. Caro Ernesto hai risvegliato un ricordo anche in me, anzi due. Nel 2002 un gruppo di genitori (5) decise di far conoscere alle proprie figlie (5 di età tra i 14 e i 3 anni) un angolo (allora?) poco noto delle Dolomiti. Ad essi si aggiunse una nonna e fu così che questo gruppo di 11 persone, partendo da forcella Cibiana dormì una prima notte al bellissimo Rifugio Casera Bosconero (il sottoscritto ebbe la brillante idea di compiere, nella discesa da forcella delle Ciavazole, una bella scivolata che gli procurò la frattura del mignolo, steccata al rifugio con due bastoncini da gelato) e la seconda notte alla Casera Campestrin che trovammo già occupata da uno strano gruppo di giovani cadorini, che per nostra fortuna e comodità decise di non trascorrervi la notte. Il giorno dopo tornammo a Cibiana per la forcella Bella dei Sfornioi. Tutte le ragazze (ivi compresa, per lunghi tratti, la piccola di 3 anni) fecero l'intero giro con le loro gambe e si divertirono moltissimo.
    Lo stesso giro l'avevo compiuto, in giornata, 17 anni prima con mia moglie e l'immancabile Albert. Salendo a forcella del Matt incontrammo una comitiva che scendeva. Mi fermai a chiacchierare con quello che appariva il più esperto del gruppo. Mi raccontò che avevano percorso il viaz della tana dell'ors che mi consigliò vivamente. Mi disse anche che stava scrivendo un libro su viaz e sentieri inusuali. Era Paolo Bonetti.
    Ciao

    Saverio

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  2. Grazie, Saverio, del tuo ricordo in merito a quei bellissimi luoghi dolomitici, che oggi sono forse più conosciuti di quanto non fossero quando ideammo la traversata nel 1981 ...
    Poiché mi piace lasciare sempre le mie citazioni indefinite, preciso che a Forcella Bella dei Sfornioi sono salito (almeno) altre 6 volte, ognuna dirigendomi verso il Sassolungo di Cibiana, mentre a Casera Valbona sono sceso una volta d'inverno da Casera Tartana, un bel giro fatto con un amico di Belluno che scriveva libri d'escursionismo e conosceva tutti gli angoli e angoletti della Provincia, e poi due volte nel 2008 per il giro della Casere de Ospedal, graziosa proposta escursionistica degli amici del Canal del Piave che unisce tre casere della zona in un anello adatto all'autunno.
    Ciao.
    Ernesto

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