1 gen 2017

Buon 2017 dal Monte Cristallo

Prima probabile salita: Pietro Alverà de chi de Pol, cacciatore ampezzano (+1861), o Don Giuseppe Manaigo, giovane sacerdote appassionato di scalate (+1858).
Prima salita con propositi esplorativi, o almeno documentata da scritti: il viennese Paul Grohmann con le guide locali Angelo Dimai Deo e Santo Siorpaes Salvador, il 14.9.1865. 
Prima salita femminile: Anna Ploner, figlia diciottenne di Georg, oste di Carbonin, con la guida di Sesto Pusteria Michl Innerkofler, nell'estate del 1874.
Prima salita senza guide: Giuseppe D’Anna con alcuni compagni, nell'estate del 1880. 
Prima salita invernale: gli ampezzani Bortolo Alverà de chi de Pol e Pietro Dimai Deo, guida, il 22.11.1882. 
Prima salita femminile italiana: Irene Pigatti di Colle Umberto (TV), con Innerkofler, il quale in poco più di una quindicina d'anni raggiunse la vetta circa 300 volte, nell'estate del 1886. 
Manca la certezza della prima solitaria, comunque ininfluente poiché i sei riferimenti temporali sopra citati circoscrivono chiaramente la storia alpinistica del Cristallo, ancora oggi uno dei 3000 più ambiti ed appaganti delle Dolomiti che circondano la conca ampezzana. 
La nobile cima non è più affollata come in qualche giornata estiva di cent'anni or sono; colpa di diversi fattori, fra i quali in primis forse l'accentuato dislivello e il conseguente faticoso approccio alle rocce, sia dal versante di Cortina sia da quello opposto di Schluderbach. 
Inconsueto scorcio sul Monte Cristallo e il Piz Popena,
dall'Alpe Faloria (foto E.M., estate 2003)
Il tratto di pura ascensione però, 400 metri di difficoltà contenute nel 2° grado con un paio di passaggi più impegnativi, è istruttivo e assai piacevole, perché si svolge su solida dolomia, in discreta esposizione e in un contesto solitario e assai affascinante.
Se è permesso un inciso autoreferenziale, dopo la prima volta avvenuta il 13 settembre 1980, chi scrive è giunto sul Cristallo in altre quattro occasioni, sempre nella pienezza dei sensi e sentendosi ogni volta un po’ pioniere. Questo malgrado le tracce (non le facilitazioni, che non ci sono!) inevitabilmente lasciate lungo il tragitto e sulla sommità da uomini e donne di ogni nazionalità. in oltre 150 anni dalla conquista. 
Dovendo suggerire a un alpinista motivato un 3000 dolomitico non aperto alle grandi folle, non banale ed eccezionalmente panoramico, secondo l'esperienza personale non avrei alcuna esitazione nell'indicargli il Cristallo.

6 commenti:

  1. Buon 2017! In un veloce passaggio a Cortina ho festeggiato invece la fine del 2016 con un giro, il 31 dicembre, alle postazioni di guerra alla base della parete Est del Taburlo. Questo si è concluso con un pranzo in maniche di camicia sulla Costa dei Sié, con i raggi di sole che filtravano tra gli abeti ancora avvolti nel filo spinato. Da qualche parte ci dovrebbe essere ancora un pezzo di formaggio Fodom che inavvertitamente mi è rotolato fuori dallo zaino...

    RispondiElimina
  2. Tanti auguri a te, Riccardo, ovviamente a Ernesto, a Kaa (è un po' che non leggo suoi commenti) e a tutti i lettori di questo bellissimo blog

    Saverio

    RispondiElimina
  3. A nome, credo, anche di Riccardo, Kaa e mio personale, ringrazio Saverio per la sua fedeltà e per i complimenti al blog, che si sta ripiegando sempre più sul nostalgico, ma è rivolto soprattutto a lettori "romantici" come noi. E attendo un suo commento agli articoli che man mano compariranno.
    Ernesto

    RispondiElimina
  4. Un saluto a tutti, nel momento in cui avallo senz'altro il cortese ringraziamento di Ernesto. In effetti i commenti a questo blog mal si conciliano ad una comunicazione diretta e tempestiva: per conoscervi attendo ed auspico una prossima reunion promossa da Ernesto che credo sia l'unico a possedere un contatto diretto con ognuno. Forza Ernesto, proponi qualche data ché veniamo a testare una delle tue mitiche passeggiate con meta un bel piatto di patate uovo speck con un rifugetto attorno!! :D

    RispondiElimina
  5. Non possiedo contatti con tutti i fans di queste ciance nostalgiche, ma la cosa si può risolvere.
    Quanto al sit in che potremmo fare, è una buona idea. Devo provarlo, poi proporrei un "rifugio" nuovo di zecca, ai piedi di una cima da me più volte salita e recensita nel blog, al quale si arriva ... ahimè ... comodamente in macchina!
    Ciao a tutti.
    Ernesto

    RispondiElimina
  6. In questo periodo ho un po' di problemi ad un piede (spero si risolvano presto, anche se sono più di 2 mesi che mi affliggono), ma soprattutto è mia moglie che non sta per nulla bene. Se i problemi (quelli seri, non i miei) si risolveranno, avrei in programma di fare un salto a Cortina verso il 20 di giugno. Poi, ad agosto, le mie figlie chiederanno di percorrere in mia compagnia la Cengia Veronesi e di salire sulla Croda d'Ancona per il versante Sud. Prima ... è difficile. Forse a Pasqua.
    Un caro saluto a tutti

    Saverio

    RispondiElimina

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...