La
Punta della Croce, sommità mediana delle tre che formano il segmento occidentale del sottogruppo del Pomagagnon, pur essendo sicuramente stata salita in epoca precedente, fino al penultimo decennio
del XIX secolo non aveva un nome preciso.
Il nome le venne da una croce di legno collocata in vetta dalla guida alpina Giuseppe Ghedina Tomasc, che sarebbe poi caduto in circostanze oscure dalla sommità del Nuvolau il giorno
dell'inaugurazione del rifugio omonimo (11/8/1883).
Non si sa esattamente quando e perché Ghedina abbia portato una croce su quel poco
rilevante rialzo della cresta. Poco rilevante, però, qualora lo si osservi dal
lato settentrionale, dove si adagia con uno schienale di rocce e detriti sparsi di zolle erbose sui suggestivi Prati del Pomagagnon.
Punta Fiames, Punta della Croce, Campanile Dimai dai prati di Brite, 2/11/2003 |
Sul
versante opposto, verso Cortina, infatti, la Punta dispiega una parete spaccata a metà da una caratteristica fessura, che – per quanto non sia tutta verticale –
raggiunge la notevole altezza di 600 m.
Pur essendo stata salita fin dal 1900, la
Punta non ha mai raggiunto la rinomanza delle sue vicine, la Punta Fiames e il Campanile Dimai. Nemmeno la via più semplice per la vetta, che
richiede una mezz'oretta da Forcella Pomagagnon e presenta lievi difficoltà, credo incontri eccessivi entusiasmi negli
alpinisti, anche se ancora negli anni '70 l'ascensione della Punta rientrava nei programmi estivi delle guide alpine di Cortina.
Domenica 31/10/1999, in una giornata di sole e cielo azzurro che pareva rubata all'estate, con gli amici Claudia e Alessandro giungevo di nuovo in vetta a quella montagna.
Perché mi piaceva la Punta, e la salii alcune volte fino a quella domenica d'autunno, dopo la quale mi è sempre sfuggita un'altra occasione di tornarci?
Soprattutto perché una volta in vetta, dove da decenni la croce è scomparsa e ad accoglierci si presenta solo un ometto di pietre, basta guardare la prospiciente Punta Fiames, popolata di
ferratisti e scalatori dalla primavera all'autunno, per rendersi conto del
fatto che la Punta della Croce è sì una montagna disertata, ma tranquilla.
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